Parking art: la Brianza raddoppia a Villasanta

La Brianza raddoppia con la Parking art: dopo Vedano al Lambro, il progetto di Terrabuio e Joe Palla arriva a Villasanta.
Villasanta parking art
Villasanta parking art

La scritta “bella” dipinta sull’asfalto, colorata anzi, coloratissima, è qualcosa che non ti aspetti. Ed è proprio sull’effetto sorpresa e sulla valenza benefica che può apportare all’umore una inaspettata meraviglia, che si gioca la street art di Joe Palla, autore del primo parking art a Villasanta.
Si tratta di un parcheggio, un normale spazio destinato al posteggio delle auto in via Leopardi. Un rettangolo di cemento che l’artista ha voluto strappare all’anonimato regalando colore (tantissimo) e l’idea che l’arte non debba rimanere chiusa solo nei musei ma possa diventare davvero protagonista del quotidiano. E anche di un parcheggio.

Parking art: progetto del monzese Felice Terrabuio

Il progetto è dell’architetto monzese Felice Terrabuio, che da anni promuove un’arte delocalizzata, diffusa in città. «Un parcheggio per auto così colorato è quasi una magia – spiega Terrabuio – Una apparizione inattesa sotto forma di opera d’arte, un’azione di disseminazione di pensieri visivi nella quotidianità dello spazio urbano, arte diffusa offerta allo sguardo di passaggio».
L’artista ha terminato l’opera lo scorso mercoledì.

Parking art: cartello e qrcode per spiegare opera e iniziativa

«Lo stallo – fanno sapere dall’amministrazione che ha collaborato nell’iniziativa – manterrà ovviamente la sua funzione, chiunque potrà parcheggiare la propria auto, ma certamente regalerà una sorpresa visiva ai passanti».
Per raccontare la particolarità di quel posto auto è stato messo un cartello, esattamente davanti al posteggio artistico. Un qrcode spiega nel dettaglio l’origine dell’iniziativa e il progetto dell’artista.
Joe Palla non è nuovo a questo genere di proposte. I suoi parking art si trovano anche a Milano, Sesto San Giovanni, Vedano e ora Villasanta.

Parking art: l’opera di Joe Palla

«Un’opera di questo tipo offre alla città il privilegio di concedersi istanti di libera contemplazione, oltre la concreta funzione», spiega Vittorio Raschetti nel testo critico all’opera. Terrabuio la definisce “metamorfosi estetica”, l’ultima evoluzione della street art in una declinazione civica, dove si assiste a una virtuosa collaborazione tra pubbliche amministrazioni e nuovi linguaggi artistici di urban art. «È la metafora stessa dell’arte come luogo di sosta contemplativa, e in questo caso sosta anche fisica – aggiunge Raschetti-. Credo sia una strategia di comunicazione originale e mediaticamente vincente per mostrare attenzione al valore costituzionale del patrimonio artistico. Ma anche una testimonianza di cura delle pubbliche amministrazioni verso l’arte diffusa, dedicando porzioni simboliche di suolo pubblico e riservandolo alla funzione sociale di promuovere l’arte con aree protette delimitate».
Palla ha ultimato la sua opera in via Leopardi nel giro di tre giorni, sollevando la curiosità dei passanti che ora oltre a cercare parcheggio andranno a caccia anche di arte urbana.

L'autore

Nata nell’anno dei due presidenti e dei tre papi. Scrivo per il Cittadino dal 2009, prima solo per l’edizione cartacea poi per la tv e il sito per cui realizzo anche servizi video. Mi occupo di chiesa locale, cronaca, volontariato, terzo settore, carcere. Con l’associazione Carcere Aperto nel 2011 ho realizzato insieme al fotografo Antonio Pistillo la mostra “Guardami”, dove abbiamo raccontato le storie dei detenuti della casa circondariale di Monza.