Si chiama grafene e potrebbe essere l’asfalto del futuro, almeno per quanto riguarda le strade della Città Metropolitana di Milano. Ecologico, riciclato da scarti in massima parte plastici, resistente quindi vantaggioso.
E soprattutto già testato con il nome di “Gipave”, che è il nome del brevetto depositato da Iterchimica, leader italiano nel settore degli additivi per conglomerati bituminosi che collabora con l’ente metropolitano per questa fase nuova delle asfaltature dei tratti di strada di connessione intercomunale del territorio di competenza. Per la prima sperimentazione di questo fondo a basso impatto ambientale e a usura limitata si è scelto il tratto della Milano-Meda che dall’ingresso del centro città si sviluppa per 500 metri in direzione Milano. In territorio di Paderno nel punto esatto in cui, nell’estate del 2010 fu installato il sistema di autovelox, e fino all’imbocco della Tangenziale Nord direzione Monza.
Un punto strategico per la viabilità, che servirà per testare questo componente brevettato dall’azienda Iterchimica della famiglia Giannattasio, che era presente con la ad Federica Giannattasio all’inizio lavori. Insieme alla vice sindaco della città metropolitana, Arianna Censi.
L’obiettivo prefissato è confermare anche a Milano i risultati ottenuti in laboratorio e nei test su strada. Che attestano un incremento della durata della pavimentazione stradale fino al 250%. Solo la prova sul campo impegnativo e logorante della Mi-Me, consentirà di confermare o ritoccare questi dati.
I 500 metri della Milano-Meda saranno rifatti attraverso tutti e tre gli strati della sede stradale, 250 metri utilizzando bitume modificato con il sistema cosiddetto “hard” e per altri 250 metri con asfalto contenente il super modificante al grafene brevettato dall’azienda.