Ospedali di Desio e Vimercate, i primari di chirurgia fianco a fianco per operare due pazienti tumorali

Dario Maggioni e Christian Cotsoglou hanno eseguito insieme due interventi chirurgici a un paziente ricoverato a Desio e affetto da un cancro al pancreas e a un altro, degente a Vimercate, con una analoga patologia al basso retto.
I medici impegnati in uno dei due delicati interventi chirurgici
I medici impegnati in uno dei due delicati interventi chirurgici Michele Boni

Grande lavoro di squadra tra la Chirurgia generale dell’ospedale di Desio e la struttura omologa di quella di Vimercate, a beneficio di pazienti con patologie tumorali complesse. I primari dei due reparti, rispettivamente Dario Maggioni e Christian Cotsoglou, hanno eseguito un intervento chirurgico fianco a fianco, in sala operatoria, qualche giorno fa: prima all’ospedale di Desio nel corso di un intervento su un paziente seguito a Vimercate e affetto da una patologia oncologica particolarmente seria e, successivamente, in via Santi Cosma e Damiano su un paziente in carico all’ospedale di Desio, con un tumore alla testa del pancreas.

È la prima volta che ciò avviene, dopo l’integrazione dei due nosocomi nell’Asst della Brianza. Specificità e vocazioni delle due strutture, tradizione e tecniche chirurgiche maturate e consolidate nel corso degli anni, nonché la disponibilità tecnologica adeguata, hanno consentito di offrire e garantire ai due pazienti, entrambi residenti in Brianza, la migliore opzione terapeutica della Azienda socio sanitaria.

«Quanto messo in campo – ha spiegato Dario Maggioni – è la conferma di come il futuro sia sempre più la collaborazione fra specialisti, la rete di conoscenza, ricerca, esperienza».
Il paziente operato a Desio dai due primari era affetto da un tumore del basso retto, patologia complessa, con non poche ricadute dal punto di vista clinico. Un intervento delicato, urgente, realizzato in laparoscopia.

Il paziente operato, invece, a Vimercate era stato sottoposto originariamente a chemioterapia, trattamento che tuttavia non sempre riesce a tenere sotto controllo l’evoluzione del tumore, tradizionalmente molto aggressivo. Da qui la decisione di procedere chirurgicamente, prima con un intervento demolitivo, con asportazione del tumore e, successivamente ricostruttivo per consentire il ripristino del transito intestinale (della bile e dei succhi pancreatici), garantendo al paziente una corretta digestione.