La struttura di medicina del lavoro, igiene e tossicologia industriale dell’ospedale Papa Pio XI di Desio sta coordinando uno studio sull’esposizione al particolato di origine agricola. Uno studio, unico nel suo genere, sulla “caratterizzazione dell’esposizione al particolato sottile di origine agricola e sugli effetti sulla salute della popolazione”.
Ospedale di Desio: collaborazione con Regione Lombardia
Lo studio ha preso corpo a seguito di un accordo di collaborazione con Regione Lombardia e con l’impegno della direzione generale agricoltura, alimentazione e sistemi verdi della regione.
I primi passi della ricerca si sono iniziati a partire dal dicembre dello scorso anno, e hanno messo a fuoco tutto la competenza utile ad organizzare le diverse fasi della ricerca.
A supporto dello studio sono state acquisite diverse tecnologie: uno spettrometro per nanoparticelle e uno spirometro portatili oltre a strumenti di campionamento, con un investimento di oltre 55 mila euro.
Ospedale di Desio: uno studio di osservazione
Lo studio, di cui è referente scientifico la medicina del lavoro del Pio XI, diretta da Paolo Mascagni, è multicentrico: prevede la partecipazione di centri autorevoli, nell’ambito della ricerca, sul versante ospedaliero e universitario, dalla Bicocca, all’Università Statale di Milano.
È uno studio di osservazione: “Serve sostanzialmente a capire – ha spiegato Mascagni – se esiste un rischio per i lavoratori all’esposizione a sostanze che si producono durante le attività agricole”. Nella fattispecie alle cosiddette polveri sottili che, come noto, sono di origine naturale o antropica. “Naturalmente si spera – ha aggiunge lo specialista di Desio – che di effetti non ce ne siano. Tuttavia se ce ne fossero non sono misurabili con le tecniche tradizionali. Per questo metteremo in campo metodiche diagnostiche molto sofisticate”.
Ospedale di Desio: come viene condotto
Nel corso del periodo interessato alla ricerca ci sarà una prima parte istruttoria, una seconda di raccolta dati in diverse realtà e aree lombarde e una terza di analisi e valutazione di questi ultimi. Saranno esaminate e considerate anche le problematiche cliniche dell’esposizione al particolato sottile che sono essenzialmente di tipo respiratorio e cardiocircolatorio. La ricerca si concluderà alla fine del 2024.