Dopo la difesa a oltranza, ora la 60enne Antonietta Biancaniello, verso la quale i giudici di primo grado hanno emesso sentenza all’ergastolo per il brutale omicidio dell’ex dirigente 35enne del Brugherio calcio Andrea La Rosa, si dichiara estranea, e scarica ogni responsabilità sul figlio Raffaele Rullo, anch’egli condannato al massimo della pena. La nuova versione difensiva è contenuta nell’atto di appello contro il verdetto di maggio del tribunale di Milano.
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La Rosa, che prima di Brugherio aveva ricoperto lo stesso incarico dirigenziale a Desio, e che all’epoca dell’omicidio cercava casa a Monza, era stato ucciso in modo orribile: sciolto in un barile di acido quando era ancora vivo, come rivelato dagli investigatori al processo. Il movente era di natura economica visto che madre e figlio, solitamente dediti alle truffe, avevano un debito con l’uomo di quasi 40mila euro.
Inizialmente Biancaniello aveva provato a scagionare il figlio: «Sono colpevole al cento per cento, ho ucciso La Rosa, mio figlio non c’entra niente, non era con me quella sera», erano state le sue parole. Ora, come riportato nei giorni scorsi nell’edizione milanese del Giorno, il cambio di rotta: «Io non c’entro niente con l’omicidio». Stando a quanto raccontato nella prima versione, Antonietta avrebbe stordito La Rosa con i sonniferi. Poi l’avrebbe portato in cantina, gli avrebbe tagliato la gola con un coltello e l’avrebbe infilato in un bidone buttandogli dell’acido. Tutto senza l’aiuto del figlio.
Versione che non era stata ritenuta credibile, e il verdetto di carcere a vita erano stato pronunciato sia per lei sia per il figlio. In vista del processo d’Appello (ha fatto ricorso anche la procura, che chiede per i due l’isolamento diurna) la donna è passata alle accuse contro il figlio Raffaele. Nell’atto di impugnazione, il nuovo difensore di Antonietta Biancaniello, l’avvocato Chiara Parisi, sostiene che «non vi sia il minimo apporto causale da parte della donna nell’ideazione e nella programmazione del delitto», e che la stessa «sia rimasta all’oscuro fino all’ultimo del piano criminoso perpetrato ai danni di Andrea La Rosa e programmato nei minimi dettagli dall’autore materiale del reato, ovvero dal Rullo».
In questa nuova versione, la sessantenne di Quarto Oggiaro si sarebbe limitata a intervenire solo a cose fatte, per aiutare il figlio a sbarazzarsi del cadavere. A carico di madre e figlio pesa anche il reato di tentato omicidio della moglie di quest’ultimo, sempre per soldi.