’Ndrangheta, sette arresti: «Base operativa in un supermercato di Correzzana»

Tra le accuse, estorsione, trasferimento fraudolento di beni e valori e appropriazione indebita aggravati dal metodo mafioso, nonché bancarotta fraudolenta e autoriciclaggio. La rete sarebbe stata gestita da padre e figlio arrestati nel Lecchese.
Dia Direzione investigativa antimafia
Dia Direzione investigativa antimafia

Sette arresti, martedì 5 ottobre. Si tratta di nomi storici della ‘ndrangheta in Lombardia, finiti nel mirino della Direzione distrettuale antimafia e della Dia di Milano. Soggetti accusati a vario titolo dei reati di associazione per delinquere di tipo mafioso, estorsione, trasferimento fraudolento di beni e valori e appropriazione indebita aggravati dal metodo mafioso, nonché bancarotta fraudolenta e autoriciclaggio. Un’indagine che ha svelato una presunta rete di società e passaggi di fatture e denaro oltre che acquisizioni di aziende ed estorsioni.

Sarebbe stata gestita da un 52enne già condannato nel maxi processo Infinito, e dal figlio di 22 anni arrestati nel Lecchese, a Bosisio Parini. Secondo la Direzione investigativa antimafia di Milano sarebbero legati alla cosca Pesce-Bellocco di Rosarno, in Calabria. La base logistica sarebbe stata, secondo le indagini, all’interno di un supermercato di Correzzana controllato attraverso una srl, titolare d’affitto del ramo di azienda. Vari i presunti interessi degli indagati, estorsioni, bancarotta fraudolenta, riciclaggio di proventi di attività delittuose connesse anche all’illecita gestione di rifiuti.

Particolarmente significativi sono risultati degli episodi estorsivi nei confronti di alcuni promotori finanziari costretti – attraverso minacce e percosse – a consegnare somme di denaro contante e/o fornire una “forzata” collaborazione nell’ambito dell’intermediazione creditizia.

Perquisizioni sono ancora in corso tra Milano, Roma, Napoli, Reggio Calabria e Brescia, Mantova, Novara, Varese, Lecco e Como.