Muggiò, la mensa scolastica è un salasso: +200 euro a studente

Mensa scolastica più salata del 20% a Muggiò per materne, elementari e medie: sono 200 euro in più a studente.
Una mensa scolastica
Una mensa scolastica FABRIZIO RADAELLI

Mensa scolastica più salata del 20%. È, di 200 euro in più a figlio l’aumento della refezione nelle scuole del territorio, materne, elementari e medie, stabilito dall’amministrazione Messina ed entrato in vigore con l’inizio del nuovo anno scolastico. Per chi ha tre figli, vuol dire 600 euro in più sul budget familiare. Un salasso alle famiglie, tanto per cambiare.

Muggiò, la mensa scolastica è un salasso: l’attacco del Pd

«La tariffa – ha attaccato il consigliere del Pd Caterina Cerea passa da 5 a 6 euro a pasto. La giunta ha deciso di scaricare l’aumento dei costi sulle famiglie».

Secondo i Dem invece, soluzioni alternative ci sono: «A parità di reddito – suggerisce Cerea – a Monza e Lissone si spendono fino a 300 euro in meno» ricordando che nell’ultimo Consiglio comunale lei stessa aveva presentato una mozione per rivedere le agevolazioni e le soglie Isee in favore delle famiglie, bocciata dal centrodestra.

«I prezzi aumentano sempre di più, ma gli stipendi restano uguali – aggiunge Riccardo Sala, capogruppo Pd – la priorità deve essere aiutare le famiglie. È ingiusto fare come la Giunta di Muggiò, che scarica i costi su tutte le famiglie».

Muggiò, la mensa scolastica è un salasso: il sindaco e il Bilancio

Un anno fa circa le tariffe erano già state portate da 5 euro a 5,41 euro a pasto, effettuato sulla base dell’aggiornamento Istat degli ultimi anni, mentre la Giunta aveva già anticipato che sarebbe avvenuto un ulteriore rincaro quest’anno: «In tutta Italia – aveva detto il sindaco Michele Messinail costo della mensa è tra i 6 e 6,70 euro. Purtroppo un pasto oggi non può costare cinque euro».

Sul tema è intervenuto anche Angelo Galletti, militante della Lega, ed ex assessore al Bilancio nella seconda giunta Zanantoni: «Basta col terrorismo contabile-finanziario che qualcuno nell’amministrazione, ripetutamente, prospetta – ha tuonato – Non è vero niente. Sino a tutto il 2021 il Comune, oltre al costo della refezione scolastica, pagava più di 500 mila euro annue per rate dei mutui contratti che, nel corso del 2022, sono stati estinti anticipatamente. Da allora il bilancio comunale ha potuto, e può tuttora, disporre di maggiore libertà di spesa».

Sulla tema l’assessore al Bilancio Franco Giordano ha più volte manifestato l’idea «di riportare la refezione scolastica sotto il controllo diretto del Comune, scorporandolo dalla Multiservizi che, invece, continuerebbe ad occuparsi della gestione delle farmacie». Insomma la mensa per adesso è salata, resta da capire se diventerà anche indigesta.

L'autore

Classe 1979, sono giornalista e scrittore. Al Cittadino dal 1998, mi occupo di politica, amministrativa ed economia. I miei romanzi sono stati pubblicati da Acar Edizioni: L’ultimo confidente (2015), Il cartello dei Balcani (2017), Il cacciatore di narcos (2019).