In futuro potrebbero essere emesse specifiche ordinanze per “contingentare” gli orari di chiusura dei locali pubblici . L’ha anticipato il sindaco di Monza Paolo Pilotto presentando il progetto sperimentale degli “street tutor”, personale privato appositamente formato che dal 13 giugno supporterà la polizia locale in attività di prevenzione e di mediazione nei conflitti durante le serate estive.
Movida: street tutor al via con polemica, alla luce dello studio ipotesi di riduzioni orarie dei locali
Pilotto ha detto che è in corso una «analisi dei luoghi di ritrovo della città da parte di Prefettura e Questura» nell’ambito del «comitato ordine e sicurezza pubblica». Alla luce delle valutazioni potrebbero, in futuro, essere prospettate riduzioni orarie, senza tuttavia entrare nel dettaglio.
«Dopo l’una di notte – ha spiegato – restano in circolazione gli avventori meno tranquilli e può diventare difficile instaurare con loro un rapporto».
Intanto dal 13 giugno, andrà in scena l’«operazione rasserenamento», come l’ha definita lo stesso Pilotto, perché sia un’estate di buona movida. Fino al 2 agosto, in via sperimentale, nelle zone cittadine più “calde” entreranno in azione gli “street tutor”, operatori di una società privata specializzata incaricati dalla amministrazione comunale, con un investimento di 19mila euro, di fare opera di prevenzione e sensibilizzazione sul buon vivere civile secondo il “decalogo” del Regolamento di Polizia urbana.
Movida: street tutor al via con polemica, LabMonza chiede marcia indietro
Intanto, dalla stessa maggioranza del sindaco, LabMonza prende le distanze dal progetto e chiede una marcia indietro.
“Non possiamo condividere l’idea di affidare la sicurezza delle aree sensibili della città – come la Stazione, Piazza Cambiaghi o le vie della movida, – hanno fatto sapere con una nota – a una società privata di vigilanza e per questo motivo prendiamo decisamente le distanza dal progetto “street tutor”. La sicurezza è un tema serio e complesso. Spetta alle forze dell’ordine contrastare i reati, e ai servizi sociali affrontare il disagio giovanile. In questo schema non c’è spazio per figure ibride formate da aziende di sorveglianza che si occupano di guardiania. Ci preoccupa ancora di più sapere che alcuni di loro, presenti alla conferenza stampa, espongano sui propri profili social simboli e contenuti riconducibili all’estrema destra neofascista. È inaccettabile“.
E ancora: “Questo progetto non fa parte del programma elettorale che abbiamo costruito con le forze del centrosinistra. Per questo Lorenzo Spedo ha chiesto accesso agli atti e chiederà che venga annullata la Determina Dirigenziale che ha attivato il servizio, senza alcuna discussione in Consiglio o in Giunta. Crediamo in un’idea di sicurezza fondata sulla prevenzione, sulla partecipazione e sull’educazione. Non su soluzioni repressive calate dall’alto“.