A pochi giorni dall’infruttuoso incontro in prefettura i residenti di via Asiago a Monza affidano la loro posizione a un comunicato stampa. In cui contestano il prefetto di Monza Giovanna Vilasi e tornano a chiedere l’azzeramento della presenza di richiedenti asilo nel condominio in cui vivono.
Un obiettivo che intendono perseguire prima di tutto cercando di evitare la proprietà dell’edificio di via Asiago rinnovi il contratto con la Trattoria Mercato, la società che ha preso in affitto gli appartamenti per i profughi. «Poiché nessun confronto è stato avviato, proseguiranno a manifestare e a denunciare le proprie problematiche con i mezzi e le modalità che riterranno più opportuni» concludono i residenti che a proposito dell’incontro di metà settimana in prefettura. « Le posizioni della prefettura e dei condomini sono risultate inconciliabili, in quanto il prefetto ha ribadito perentoriamente come non sia sua intenzione non solo azzerare, ma nemmeno ridurre, il numero di ospiti presenti nella struttura – scrivono i residenti – L’unica parziale riduzione prospettata del numero degli ospiti, sarà effettuata per riportare entro i limiti di legge il numero di occupanti per unità abitativa, così come indicato a seguito di un sopralluogo effettuato dalla Asl», o meglio dalla Ats.
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Secondo i condomini «il livello di sicurezza e di attenzione sulla struttura di via Asiago, attuale e trascorso, sia sempre stato carente ed inadeguato, in quanto operato da personale privo dei necessari requisiti e formazione. Il carente livello di sicurezza è testimoniato inoltre dai numerosi interventi in loco delle Forze dell’Ordine ed è supportato dai recenti fatti di cronaca (un ospite della struttura è stato condannato per resistenza a pubblico ufficiale)».
«Purtroppo – ha detto il sindaco Roberto Scanagatti, che era presente all’incontro e ha ribadito la contrarietà del Comune alla concentrazione di profughi in via Asiago – i comuni non possono intervenire nelle scelte delle prefetture. Come Anci abbiamo chiesto la modifica delle regole: i sindaci non possono limitarsi a prendere atto di decisioni prese da altri per poi pagarne le conseguenze».
Il vicensindaco Cherubina Bertola, nella giornata di venerdì, ha dichiarato che «sono stati illustrati interventi attuabili da subito che, anche agendo sul soggetto gestore circa il pieno adempimento degli obblighi sottoscritti, così da garantire una presenza di operatori numericamente adeguati e professionalmente competenti, potranno intanto iniziare a contenere l’impatto generato dal numero di ospiti in un contesto residenziale». Ma su questo punto difficilmente ormai residenti e prefettura troveranno un punto di incontro.