Quattrocento firme in poche ore. È il (primo) risultato della petizione online lanciata sulla piattaforma change.org da Ermanno Bernardi, titolare della ciclofficina mobile che tre giorni a settimana (martedì, giovedì e sabato, dalle 9 alle 19) si trova in largo Mazzini, a Monza.
A spiegare il motivo della raccolta firme è lo stesso Bernardi, rivolgendosi ai tantissimi che ogni settimana arrivano alla ciclofficina per vendere e comprare biciclette o per sistemare e aggiustare quelle in uso.
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«Qualche giorno fa mi è stato comunicato che non sarà più possibile parcheggiare il furgone in loco durante il servizio. In questo modo diventa impossibile per noi continuare a fare il nostro lavoro».
Il motivo dell’invito a liberare lo spazio davanti alla Rinascente pare siano le «segnalazioni di diversi cittadini che sarebbero disturbati dalla presenza del furgone accanto al gazebo», spiega Bernardi.
Un appello che non è caduto nel vuoto e che nel giro di poche ore è rimbalzato sui social, condiviso e amplificato. «Sono qui a chiedervi di firmare questa petizione perché siamo convinti che molti cittadini ritengano quello della ciclofficina un servizio importante, fatto con passione e professionalità».
Sono molti i cittadini, le associazioni e qualche politico che si sono già schierate dalla parte di Bernardi.
«La ciclofficina rappresenta un’occasione per i comuni, le istituzioni, le organizzazioni e le associazioni per promuovere obiettivi importanti come l’incremento di forme di mobilità sostenibile e la qualità della vita, accrescere la consapevolezza della cittadinanza in merito alle tematiche ambientali collegate alla mobilità, presentare proposte alternative e sostenibili per i cittadini», si legge nel testo della petizione.