Monza entrerà nella rete “Città sane” supportata dall’Organizzazione mondiale della sanità: l’adesione al circuito, che comprende una settantina di comuni in Italia e circa 1.300 a livello globale, è stata decisa lunedì dal consiglio comunale all’unanimità.
La rete, ha spiegato l’assessore al Welfare Egidio Riva, promuove la salute e progetti di prevenzione delle malattie non trasmissibili con un approccio multidisciplinare, improntato all’equità, alla sostenibilità e all’attenzione alle persone.
Monza nelle “Città sane”, programmo di sensibilizzazione e Oscar della salute
Le città che ne fanno parte collaborano con le altre istituzioni, tra cui quelle sanitarie, e le associazioni a programmi di sensibilizzazione sui danni provocati dal fumo e dall’eccesso di alcool, per la diffusione di stili di vita sani, di una corretta alimentazione e dell’invecchiamento attivo.
«Potremmo scambiare buone pratiche con altri comuni – ha aggiunto Riva – e potremmo ottenere finanziamenti anche internazionali per la realizzazione delle iniziative». E se dall’interazione con le altre realtà locali nasceranno progetti particolarmente interessanti Monza potrebbe concorrere all’assegnazione degli Oscar della salute.
Monza nelle “Città sane”, le reazioni in consiglio
L’adesione alla rete, ha notato il forzista Pierfranco Maffè, si inserisce nel solco della tradizione in quanto negli anni «la nostra città in tema di salute e prevenzione ha fatto tante cose ed è stata tra le prime ad approvare un regolamento per contenere la ludopatia». L’azzurro ha suggerito di lavorare sulla prevenzione del diabete mentre il suo collega Massimiliano Longo ha auspicato l’avvio di «un focus sui giovani e sulle patologie derivate» dall’isolamento durante la pandemia di covid-19. Più di un esponente del centrodestra ha invitato l’assessore a presentare un bilancio annuale delle attività per valutare se i 2.100 euro della quota di adesione produrranno buoni frutti.