Un ultimo volo con il suo paracadute e il basco verde atterrando direttamente in Paradiso. E’ morto nella notte tra giovedì e venerdì all’ospedale San Gerardo il cavaliere Gabriele Stefanoni, classe 1943, investigatore privato di fama mondiale, volto storico e amato del mondo del volontariato monzese.
Stefanoni che avrebbe compiuto settant’anni il prossimo 29 settembre, originario di Tradate ma ancora ragazzo trapiantato a Monza, ha iniziato la sua carriera alla scuola di Tom Ponzi. Per poi aprire oltre quarant’anni fa l’Agenzia G.Men, che ha sede in via Pennati al Palazzo Capitol, lavorando in tutto il mondo. Brillante professionista ha tenuto fino a pochi mesi fa seminari e corsi in giro per il mondo, con importanti collaborazioni soprattutto con Israele.
Ma in città era amato e apprezzato soprattutto per il suo poliedrico interesse sociale e nel settore del volontariato: membro dell’Associazione nazionale paracadutisti d’Italia, presidente della Classe 1943, cavaliere del Santo Sepolcro di Gerusalemme, socio del Panathlon Club, dello Sporting Club, dell’associazione Amici dell’Autodromo e del Parco e dell’Anioc (Associazione nazionale insigniti onorificenze cavalleresche) solo per citarne alcune. Sempre in prima linea nel mondo del volontariato è stato più promotore di raccolta di fondi a sostegno di progetti umanitari in Italia e all’estero. Spesso protagonista anche sulle pagine del “Cittadino”, ci ha rilasciato in esclusiva l’ultima intervista proprio lo scorso 11 luglio quando ha analizzato il caso del controllo dei dati da parte degli Usa nei confronti dei Paesi alleati. Lascia la moglie Loredana e le due amate figlie Eliana ed Elena.