Monza, l’ospedale San Gerardo sarà Irccs in poche settimane: «Ma i servizi ai cittadini non cambieranno»

Entro fine febbraio è prevista la trasformazione dell’Asst Monza, l’ospedale, in Fondazione Irccs San Gerardo dei Tintori. Che cosa succede e che cosa cambierà per i cittadini.
Silvano Casazza, attuale direttore generale dell’Asst Monza
Silvano Casazza, attuale direttore generale dell’Asst Monza Fabrizio Radaelli

In Regione è allo studio il logo che identificherà il nuovo Irccs San Gerardo dei Tintori. Prenderà il posto di quello attualmente visibile sulla facciata dell’ospedale San Gerardo e si ritroverà sul sito, in ogni documento, esame, cartella clinica.

Sarà una vera rivoluzione che cancellerà l’attuale Asst Monza, ma anche la Fondazione Monza e Brianza per il bambino e la sua mamma che dal 2005 gestisce i reparti materno infantili del San Gerardo e anche la Fondazione Tettamanti-De Marchi che all’interno del Centro Maria Letizia Verga si occupano di ricerca scientifica.

La costituzione dell’ultimo Irccs (Istituto di ricerca e cura a carattere scientifico) in Lombardia risale a 40 anni fa e quello di Monza potrebbe essere l’ultimo autorizzato dal ministero. Proprio lo staff del ministero della salute è a Monza dalla fine dell’anno al lavoro per dare l’ultimo via libera e trasformare quella che ora è definita “costituenda” Fondazione Irccs San Gerardo dei Tintori in una realtà.

Ad accompagnare questo momento di transizione verso una nuova, prestigiosa realtà per il territorio c’è l’attuale direttore generale della Asst Monza, Silvano Casazza che lavora ad un tavolo tecnico insieme a Regione Lombardia, Ministero, Comune, Presidenti e direttore generale della Fondazione Monza e Brianza per il bambino e la sua mamma.

«Le visite degli ispettori del Ministero sono ancora in corso, ma si concluderanno a breve- spiega Casazza- poi sarà convocata la Conferenza Stato Regioni che sancirà la nascita dell’Irccs. Non ho la sfera di cristallo, ma è ipotizzabile che ciò avverrà nel mese di febbraio».

Al via libera del Ministero bisognerà però arrivare preparati per evitare “vuoti” di gestione. «Comune e Regione- spiega Casazza- si stanno portando avanti e hanno pubblicato i bandi per la raccolta dei curricula entro il 4 febbraio delle persone che potrebbero sedere nel consiglio di amministrazione».

Per i cittadini cosa cambierà? «In realtà nulla -prosegue Casazza alla vigilia della trasformazione dell’Asst monzese – potranno contare sul territorio di un centro di ricerca e cura che è un’eccellenza a livello regionale e nazionale, ma si tratta della naturale prosecuzione di una sperimentazione nata nel 2005 tra la Fondazione Mbbm e Regione Lombardia con la Asst Monza».

Se la spina dorsale del nuovo Irccs sarà l’area pediatrica, lo studio e la cura delle malattie genetiche rare e le oncoematologie, l’istituto di ricerca e cura a carattere scientifico in realtà comprenderà in modo trasversale tutti i reparti dell’attuale San Gerardo: «Le malattie genetiche rare coinvolgono vari ambiti della medicina e già coinvolgono per esempio l’oculistica, la chirurgia plastica e maxillo facciale, si tratta di un settore molto trasversale, così come fondamentale e trasversale sarà il ruolo dell’università. Avere un Irccs significa entrare nel circuito della ricerca a livello nazionale, significa avere la possibilità di attrarre nuove risorse».

Anche per il personale non sembra ci saranno cambiamenti: «Le parole chiave-conclude Casazza- sono continuità di servizio e assistenza. Per questo anche il personale assunto da Fondazione Mbbm confluirà in Irccs in convenzione, mentre le nuove assunzioni saranno fatte con concorsi pubblici».