Monza, l’arte-terapia regala vita ai malati di Parkinson

A Monza c’è la più antica sezione dell’associazione italiana parkinsoniani e punta sui colori e sull’arte-terapia. L’appello: «Ci servono volontari per arrivare a tutte le famiglie». Sono 250 quelle seguite attualmente.
Gruppo parkinsoniani Monza, laboratorio di arteterapia
Gruppo parkinsoniani Monza, laboratorio di arteterapia Sarah Valtolina

Era il 1992, due anni dopo la fondazione a Milano dell’Associazione italiana parkinsoniani, quando a Monza nacque la prima sezione distaccata dell’Aip. La prima in tutta Italia. Ma non è stato solo quello il primato raccolto. Quella di Monza, infatti, è stata la prima sezione a livello mondiale a proporre ai malati di Parkinson l’arteterapia come metodo di indagine ed espressione dei sentimenti, delle paure, delle gioie più nascoste e insondabili.

Una strada tutta in salita ma, è davvero il caso di dirlo, colorata. A dare colore non solo le tavolozze dei parkinsoniani, una ventina quelli che seguono il corso di arteterapia guidato da oltre vent’anni da Attilia Cossio, pioniera dell’arteterapia per i parkinsoniani, ma anche l’appassionato impegno dei pochi volontari che animano le attività dell’associazione.

Molte le proposte offerte ai malati e alle loro famiglie dalla sezione Aip di Monza, oltre al laboratorio di arteterapia. Dall’attività motoria in acqua che si svolge alla piscina dello Sporting club di Muggiò al laboratorio di manualità del “Mercoledì insieme” che si tiene al Centro civico di via D’Annunzio 35 e poi ancora il corso di cantoterapia con Ambra Noè, quello di danzaterapia e gli incontri di sostegno psicologico per famigliari. L’associazione, inoltre, propone incontri specifici con i medici, dal neurologo al nutrizionista e poi eventi sociali e di aggregazione.

Attualmente sono circa 250 le famiglie con cui la sezione di Monza di Aip è in contatto, ma si calcola che solo nella città di Monza siano circa 400 i malati di Pakinson. Per loro lavorano silenziosi e instancabili sei volontari. Troppo pochi per la mole di lavoro da svolgere e soprattutto per la realizzazione dei tanti progetti ancora in cantiere.

«Ci servono aiuti al più presto – spiega Marisa Boati, coordinatrice della sezione di Monza – occorrono nuovi volontari che ci aiutino a diffondere in maniera più capillare i contatti della nostra associazione».

A guidare oggi l’Associazione italiana parkinsoniani è Gianni Pezzoli, direttore del centro per la malattia di Parkinson e i disturbi del movimento degli Istituti clinici di perfezionamento dell’Università degli studi di Milano.

«Si calcola che in Italia ci siano oggi circa 10.000 malati di Parkinson sotto i quarant’anni», spiega. Un dramma che molto più spesso di quanto si creda colpisce proprio uomini e donne ancora giovani, nel pieno delle proprie attività. «Queste persone hanno bisogno di mettersi in gioco – racconta Cossio, docente di arte e disegno e responsabile del gruppo di arteterapia -. Hanno bisogno di ampi spazi e per questo li aiuto a esprimersi su grandi superfici. La malattia li porta a rimpicciolire tutto, dalla scrittura al movimento, il disegno, invece, vuole riaprirli alla vita e alla gioia».

Uno strumento, quello dell’arteterapia, capace di sconfiggere, almeno sulla tela, il “drago”, come viene chiamata la malattia, di dare voce a quei sentimenti che i limiti fisici e motori rischiano di soffocare per sempre.

Per info sui corsi e sulle attività svolte dalla sezione di Monza dell’Associazione italiana parkinsoniani è possibile contattare i numeri: 039.73.28.16 o 335.1000.510.