Monza: la Villa reale ritenta la carta Unesco con le dimore brianzole, presto l’incarico

Se ne occuperà chi ha gestito, con successo, il riconoscimento di Ivrea. Piccoli passi per il riconoscimento di museo: presto un conservatore.
La sala degli Uccelli alla Villa reale di Monza
La sala degli Uccelli alla Villa reale di Monza Fabrizio Radaelli

Era il settembre del 2009. Villa reale ospitava a Monza il Forum Unesco della cultura e la direttrice generale di allora, Françoise Rivière, spegneva ogni sogno di inserire Villa e Parco nell’elenco del patrimonio Unesco dell’umanità. «Con l’autodromo nel parco non è possibile». Furono le sue parole. Sedici anni dopo Monza ci riprova, ma insieme alla provincia di Monza e Brianza per vedere riconosciuto come unicum l’insieme di Villa Reale e la rete delle ville di delizia briantee.

«Sarà un percorso di tre anni- spiega il direttore generale del Consorzio Bartolomeo Corsini che ha seguito la candidatura andata a buon fine di Ivrea – stiamo formando un tavolo di lavoro, daremo l’incarico a chi si è occupato di redigere la candidatura per Ivrea. Poi ci saranno gli incontri a Roma e la candidatura inviata a Parigi». «Il modello – spiega Erminia Zoppé, anima in provincia della manifestazione “Ville aperte in Brianza” e parte del consiglio di gestione del Consorzio – è quello delle ville venete. Non potremo inserire tutte le ville che partecipano a Ville aperte, ma sicuramente quelle pubbliche e private che raccontano della presenza delle famiglie dell’aristocrazia milanese in Brianza».

Monza: la Villa reale e i (tanti) cantieri fatti e attesi

La candidatura della Villa è una delle tante notizie intorno a Villa reale uscite da un punto stampa venerdì 20 giugno nella sala bianca d’angolo alla presenza del sindaco e presidente del Consorzio Paolo Pilotto che ha fatto anche il punto sui lavori in corso e conclusi della Fase 1 dell’Accordo di programma figlio dell’intesa con la Regione Lombardia e sui prossimi lavori previsti dalla Fase 2.

«Il Consorzio gestisce 724 ettari di beni storici, architettonici e botanici, uniti a un valore culturale e testimoniale dell’intero compendio davvero non calcolabile – ha esordito il sindaco – l’obiettivo del Consiglio di gestione e del Comitato scientifico è rendere fruibile in modo attento e rispettoso questo patrimonio, accudendo con cura i suoi monumenti e preservandone il significato. Si tratta di un lavoro che il Consiglio di gestione affronta con pazienza e tenacia, riunendosi non meno di una volta al mese per seguire attività e opere anche finanziate dall’Accordo di programma, che stanno progressivamente dando frutto».

In particolare la Fase 1 dell’accordo di programma da 23 milioni di euro vede diversi interventi già conclusi seguiti personalmente dal Consorzio come il restauro di Porta Monza, del tempietto dei giardini, il laghetto, l’antro di Polifemo, la conservazione degli alberi monumentali. Sono in fase di progettazione il restauro della Cavallerizza, la riqualificazione dei viali alberati e saranno affidati a luglio i lavori per la rimozione dall’amianto di cascina Frutteto, Mulini San Giorgio e Casalta Nuova. Aria, l’azienda regionale per l’innovazione e gli acquisti, ha concluso il consolidamento dell’ala nord e sta appaltando o assegnando il completamento del restauro di Cascina Fontana, la cappella di corte, il secondo lotto di villa Mirabello e gli infopoint agli ingressi.

In fase 2 ci si occuperà di Cascina del Sole, Torretta, il tetto del Mulino del Cantone e di Cascina Cattabrega, Cascina Cernuschi, l’ala nord di Villa reale, Cascina Bastia e Cascina del Forno, finanziati con 16 milioni di euro.

Monza: la Villa reale riconosciuta museo, che cosa manca

Il Consorzio, che conta su meno di venti dipendenti (Venaria ne ha 122), guarda alle best practice tra le regge europee. La scorsa settimana un viaggio a Schönbrunn per condividere le pratiche nella gestione del verde e non solo, anche, più prosaicamente, per la gestione dei servizi igienici all’interno di un parco pubblico. «È importantissima l’attività di relazione con le altre residenze reali in Italia e in Europa – ha spiegato il sindaco – con le quali si stanno stringendo legami sempre più proficui».

L’altro grande tema è il riconoscimento della Villa a museo. Il processo è articolato e prevede il rispetto di determinati standard in qualità come l’accessibilità, l’organizzazione, le collezioni e la conservazione. «Abbiamo avviato l’analisi dei requisiti richiesti – spiega Bartolomeo Corsiniponendo particolare attenzione alla collezione presente. Abbiamo costanti rapporti con il Quirinale che potrebbe trasferire a Monza alcuni arredi, così come farà parte della collezione permanente l’esposizione “Reggia contemporanea” al secondo piano nobile. Siamo anche prossimi alla nomina di un conservatore, poi saremo pronti per presentare la domanda di accreditamento». All’interno del museo ci saranno spazi anche dedicati al restauro dei mobili grazie ad un accordo appena firmato con l’accademia del restauro di Botticino i cui allievi si potranno occupare della manutenzione ordinaria della Reggia, a partire dalla conservazione di mobili e parquet.

L'autore

Il primo articolo a 13 anni e non ho più smesso. Al Cittadino dal 1992 ho scritto po’ di tutto con un amore incondizionato per Parco e Villa reale. Leggo molto e sono nella giuria del Premio Brianza.
Mi piace raccontare storie e possibilmente buone notizie. Le mie buone notizie sono i miei quattro figli e la nipotina!