Monza vanta un credito di 2.026.000 euro nei confronti dello Stato e la somma è destinata a salire in modo considerevole: la cifra è costituita dai rimborsi che piazza Trento e Trieste dovrebbe ricevere per l’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati ma che, come tutti i comuni italiani, non incassa in quanto il fondo annuale da 115 milioni stanziato da Roma non basta per rifondere le spese sostenute dagli enti locali per pagare le rette dei ragazzi. Loro sono ospitati nelle comunità e i fondi servono anche per avviare i progetti di inserimento nella società.
Monza: il Comune papà modello per i “minori soli”, le risorse statali non sufficienti e la lettera di protesta
Che le risorse non sono sufficienti lo ha chiarito il ministero dell’Interno con una circolare redatta già il 28 maggio: secondo le stime nel 2025 i denari disponibili potrebbero coprire il 35% di quanto anticipato dai sindaci e, di conseguenza, ogni comune potrebbe essere costretto ad accollarsi fino al 65% di quanto sborsa per il supporto ai minori soli. Il fondo, hanno specificato da Roma, da quest’anno sarà distribuito in quattro tranche trimestrali fino a esaurimento, in misura proporzionale alle richieste avanzate da ogni ente benché un decreto varato dieci anni fa precisi che l’assistenza ai giovanissimi migranti soli non debba comportare alcun onere per i comuni.
Prima della pausa estiva i dodici assessori ai Servizi sociali dei capoluoghi lombardi avevano inviato una lettera di protesta al ministero, ma non hanno ancora ottenuto alcuna risposta: per molti di loro il mancato trasferimento delle risorse statali incide in modo pesante sui bilanci comunali.
Monza: il Comune papà modello per i “minori soli”, i crediti milionari
Milano vanta un credito di una decina di milioni di euro, ma anche quello di Monza non è per nulla trascurabile: «Nel 2023 – spiega l’assessore al Welfare Egidio Riva – Roma ha pagato circa 250.000 euro su un totale di circa 1.200.000, nel 2024 ha versato 376.000 a fronte di una spesa di 1.460.000 euro, quest’anno non abbiamo ancora ricevuto nulla, secondo le nostre stime, il conto potrebbe arrivare e 1.200.000 euro».
Monza: il Comune papà modello per i “minori soli”, in media sono 70 ragazzi e il fenomeno riguarda anche Seregno
Piazza Trento e Trieste ha in carico, mediamente, una settantina di minori non accompagnati, ma il loro numero oscilla costantemente: «Gli arrivi sono legati agli sbarchi – afferma l’assessore – nelle ultime settimane sono in deciso aumento». I ragazzi, soli o in piccoli gruppi, si dirigono nelle grandi città come Milano, in quelle vicine alla frontiera come Como e in quelle dove sanno di poter contare su una rete formata da familiari e conoscenti: in Brianza il fenomeno, oltre che Monza, riguarda in particolare Seregno.
Monza: il Comune papà modello per i “minori soli”, i flussi migratori
Le nazioni di provenienza variano con il mutare dei flussi migratori, negli ultimi anni prevalgono gli egiziani, i nordafricani, gli albanesi e gli asiatici: per la loro accoglienza non mancano solo le risorse economiche, ma anche le comunità. «In Lombardia sono sature e spesso dobbiamo rivolgerci a strutture fuori regione – precisa ancora l’assessore al Welfare della giunta Pilotto, Egidio Riva – abbiamo provato a mandare i minori nelle Marche: in questo modo, però, per le assistenti sociali diventa difficile seguirli» e pianificare percorsi di accoglienza personalizzati. Alla fine di aprile 2025, in Italia erano censiti 16.274 Msna, la sigla che identifica secondo i dati ufficiali i “Minori stranieri non accompagnati” presenti sul territorio nazionale.