È morto Angelo Minazzi, storico commerciante di Monza. Colui che negli ultimi trent’anni è stato il giocattolaio all’ombra dell’arengario, con lo sguardo un po’ burbero dal gradino del negozio o da dietro il giornale alla cassa, e ha avuto anche un ruolo importante nella politica. I funerali sono in programma lunedì 14 febbraio in Duomo.
In una intervista al Cittadino si era definito “un provocatore nato”. Prima di trasformare il negozio nella Giocheria, nel 1992, aveva portato in centro città la rivoluzione colorata e pop di Elio Fiorucci. A Monza lo stilista aveva aperto il secondo negozio italiano replicando quello celebre di Galleria Passarella.
E Monza? “Monza aveva reagito alla grande”, aveva raccontato nel 2015 a pochi giorni dalla scomparsa dello stilista.
“Tranne lo sconcerto di monsignor arciprete. Certo, l’immagine di Fiorucci era data da donne bellissime, la comunicazione era provocatoria per vocazione. Ma qui era diverso, mai avuto un problema di ordine pubblico. Vendevamo l’abbigliamento e l’oggettistica, però non come a Milano che era una grande vetrina fatta anche per trasgredire: quello che avevamo noi lo potevano portare anche le signore”.
Minazzi era stato anche un personaggio politico: segretario della Democrazia Cristiana monzese.