«La polveriera di area Cambiaghi è una sconfitta per tutti: se la questione non sarà definita in tempi brevi andremo in tribunale».
Il vicesindaco Simone Villa non intende trascinare ulteriormente una vicenda lunga oltre trent’anni, segnata da una convenzione per il passaggio della proprietà della piazza dall’Edilcentro al Comune mai perfezionata: senza l’atto, precisa, il municipio non potrà avviare il rifacimento completo del selciato per il quale ha stanziato 500.000 euro. «Non è possibile – spiega Villa – continuare a rappezzare un tappeto completamente sfondato. Siamo a un bivio: o andiamo dal notaio o davanti ai giudici. A quel punto sapremo come distribuire torti e ragioni».
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La convenzione del 1988 che, tra l’altro, regola la gestione del parcheggio interrato non è mai stata formalizzata anche perché nel 2000 Edilcentro ha avviato un contenzioso con la richiesta di 450.000 euro per aver realizzato opere non inserite nell’accordo.
Il settore Patrimonio, precisa Villa, ha esaurito i propri compiti e l’intesa si è bloccata sui tavoli degli uffici urbanistici: «Dopo quattro anni e mezzo – ammette – sono logorato sia come cittadino che come amministratore. Ci sono tutte le premesse per trovare una soluzione equilibrata tra le aspirazioni della proprietà e i diritti della collettività. Sembra perfino che il degrado anche sociale della piazza invece di accelerare i tempi li rallenti: se non si scioglieranno in fretta i nodi urbanistici non resterà che ricorrere alle vie legali».
Confida in una chiusura rapida Giuseppe Longoni, il tecnico che segue la partita per conto di Edilcentro: «Nei prossimi giorni – afferma – consegneremo in Comune sia la bozza della convenzione che la proposta di massima del piano attuativo di piazza Cambiaghi. Noi siamo pronti ad andare dal notaio per firmare l’accordo». Su un particolare l’orientamento della società e quello degli uffici pare divergere: «Secondo noi – dichiara il consulente – entrambi gli atti devono essere approvati dal consiglio comunale».
Edilcentro, anticipa, è pronta a rinunciare ai 450.000 euro chiesti oltre vent’anni fa pur di chiudere la vicenda. La nuova versione del testo prevede la scomparsa delle auto dalla piazza a esclusione dell’angolo che si affaccia su via Colombo: lì resterebbero circa 40 stalli a pagamento gestiti dal privato mentre lungo le vie Colombo e Cernuschi sarebbero mantenuti i posti a disco orario. Il piano attuativo, che dovrebbe marciare di pari passo con la convenzione, ipotizza la costruzione sul lato più vicino a via Visconti di appartamenti e di un esercizio commerciale non alimentare di medie dimensioni. La proprietà, come contropartita, creerebbe uno scivolo d’accesso al silo all’altezza del ponte Talamoni e una rampa pedonale che colleghi il parcheggio interrato agli Spalti.