In provincia di Monza e Brianza un quarto dei residenti è anziano. Anziano dal punto di vista amministrativo: cioè le persone che hanno più di 65 anni e in base a questo godono, o hanno diritto, ai servizi per la terza età. Si tratta del 23,5% della popolazione residente (cioè 876.792 persone, vale a dire 206.154 persone su un totale di 876.792 cittadini, stando ai dati dell’inizio del 2024).
Andando per anni, si tratta di 51.447 brianzoli che hanno tra 65 e 69 anni, mentre sono 46.527 quelli che hanno tra 70 e 74 anni. E ancora ci sono 41.323 persone che in Brianza hanno tra 75 e 79 anni, poi 33.495 che ne hanno tra 80 e 84 anni, quindi 21.981 di età compresa tra 85 anni e 89, poi 9.099 tra 90 e 94. A chiudere, dicono i dati Istat dello scorso anno, 2.062 che hanno tra 95 e 99 anni e 230 cittadini che superano o pareggiano i 100 anni.
A Monza, capoluogo, gli over 65 sono 30.670 su 122.883 residenti: il 24,9% della popolazione.
Monza e Brianza: chi è anziano per la legge e la scienza
Secondo le definizioni adottate, si considera anziana una persona che abbia compiuto il 65esimo anno di età. Per l’allungamento medio della speranza di vita alla nascita (in Italia 85 anni per le donne e 82 per gli uomini) è stato creato una nuova categoria di anzianità, scrive l’Università del Piemonte orientale, dividendo le persone con più di 65 anni tra chi appartiene alla terza età (condizionata da buone condizioni di salute, inserimento sociale e disponibilità di risorse) e alla quarta età (caratterizzata da dipendenza da altri e decadimento fisico).
Un’altra metodologia a oggi utilizzata per parlare delle diverse fasi dell’anzianità è stata la suddivisione in quattro sottogruppi, “giovani anziani” (persone tra i 64 e i 74 anni), anziani (75 – 84 anni), “grandi vecchi” (85 – 99 anni) e centenari.