Monza: classe in quarantena al Mosé Bianchi, per una prima ricomincia la Dad

L’istituto Mosè Bianchi di Monza registra una classe in quarantena. Si tratta di una prima che da sabato 18 settembre comincia la dad.
Parcheggio Mose Bianchi
Parcheggio Mose Bianchi Fabrizio Radaelli

A quattro giorni dall’inizio del nuovo anno scolastico l’istituto Mosè Bianchi di Monza registra una classe in quarantena. Si tratta di una prima.

Venerdì 17 settembre, in mattinata, quando i ragazzi erano già entrati in aula per l’inizio delle lezioni, è arrivata la conferma della positività di uno studente. Immediatamente sono state avvisate le famiglie di tutti gli studenti che sono tornati a casa. Per loro ricomincerà (di nuovo) la didattica a distanza a partire da sabato 18 settembre.

Le nuove linee guida stabilite dal Ministero indicano che la quarantena in caso di positività di uno studente debba durare sette giorni per gli studenti vaccinati e dieci per i non vaccinati. Ora spetterà all’Ats Brianza comunicare alle singole famiglie la durata della quarantena a cui dovranno essere sottoposti i ragazzi coinvolti. Gli insegnanti che sono entrati in contatto con la classe ora in quarantena sono tenuti invece a sottoporsi a un tampone, poi potranno ritornare già a scuola già dal giorno successivo.

Tutti gli studenti della classe in quarantena dovranno comunque esibire l’esito negativo del tampone prima di poter rientrare a scuola.

«Sapevo che sarebbe successo, speravo solo non capitasse la prima settimana di scuola – commenta il dirigente dell’istituto, Guido Garlati – A complicare la situazione è anche il fatto che si tratta di una prima. Sono quindi ragazzi che avevano appena iniziato a conoscere gli insegnanti e a conoscersi tra di loro. Questo complica l’organizzazione della dad, comunque siamo tutti già abituati a queste emergenze».

Lo scorso anno scolastico al Mosè Bianchi sono stati registrati 143 casi positivi tra gli studenti. «Credo spetti a noi il record tra le scuole monzesi, probabilmente siamo stati l’istituto con il maggior numero di casi, registrati soprattutto all’inizio dell’anno. È in quel periodo che abbiamo segnato il maggior divario con le altre scuole simili a noi per numero di studenti. Un gap che poi non abbiamo più recuperato durante l’anno – continua Garlati – Mi auguro che quest’anno le cose vadano meglio».