Monza, bici e monopattini selvaggi: «Bisogna cambiare sistema»

Il Controllo di vicinato chiede di modificare il recupero dei mezzi abbandonati e il metodo «macchinoso» di segnalazione.
Un monopattino abbandonato a Monza
Un monopattino abbandonato a Monza Fabrizio Radaelli

Più che risorsa per la mobilità sostenibile monopattini elettrici e bici a noleggio sono spesso un intralcio alla viabilità, se non un vero e proprio pericolo. Lasciati in giro praticamente ovunque, vengono abbandonati dagli utenti davanti ai cancelli, sugli scivoli dei marciapiedi, in prossimità delle strisce pedonali, suoi parcheggi destinati alle auto, sui marciapiedi e in molti altri posti ancora.

Da un anno Roberto Civati, cittadino attivo che da anni collabora con il gruppo Controllo di vicinato di Monza e con le consulte di quartiere, ha mappato e informato con regolarità (e puntualità) i luoghi di abbandono dei mezzi. Un lavoro prezioso e minuzioso, sempre condiviso non solo con Monza Mobilità, ma anche con gli uffici competenti, con la polizia locale e l’assessore alla sicurezza, Ambrogio Moccia. Il risultato? Praticamente nullo. I monopattini continuano a essere abbandonati ovunque dagli utenti. Fino a pochi giorni fa se ne trovano persino nel letto del canale Villoresi: fino a pochi giorni fa uno a metà strada tra il parco della Boscherona e Muggiò, l’altro nel tratto che collega viale Lombardia a via Col di Lana.

Monza, bici e monopattini selvaggi: troppi abbandoni

Un pezzo di monopattino abbandonato a Monza
Un pezzo di monopattino abbandonato a Monza

«Non è sufficiente segnalare la presenza di ebike e monopattini che intralciano la strada o come nel caso della ciclabile del canale Villoresi, che si trovavano dentro il letto del canale – spiega -. Io da un anno faccio continue segnalazioni ma nulla cambia. Nel caso dei due monopattini dentro il canale, per esempio» il recupero si complica dal momento che lungo la ciclabile il furgone che abitualmente viene usato per ritirare i mezzi in avaria non passa di sicuro. «E intanto che si fa? Continuiamo a trovare questi mezzi ovunque».

Monza, bici e monopattini selvaggi: «Sistema macchinoso»

In seguito alle ultime segnalazioni Monza Mobilità ha informato direttamente Civati che è in corso un dialogo con la società che gestisce il servizio di sharing (Dott e Lime) «per sollecitare il recupero di mezzi non opportunamente riconsegnati al termine dell’utilizzo». Non solo. «Con le stesse società – spiegano da Monza Mobilità – abbiamo attivato una campagna di sensibilizzazione per indurre gli utenti a effettuare il parcheggio dei mezzi in posizioni che non creino intralcio».

Intanto l’intralcio c’è, e si vede. «Non basta che questi mezzi vengano recuperati, occorre ripensare a un sistema di restituzione più efficace, occorre regolarizzare la consegna. Perché per segnalare disservizi in città esiste una apposita app del Comune, mentre per bici e monopattini lasciati ovunque si deve ancora comunicare via mail. In questo modo l’amministrazione non ha immediata contezza del problema. La rimozione di un mezzo in divieto viene fatta dalla polizia locale solo su segnalazione dei cittadini. In quel caso Monza Mobilità si rivale sull’ultimo utilizzatore del mezzo. Il sistema però, in questo modo, risulta macchinoso e inefficace».

L'autore

Nata nell’anno dei due presidenti e dei tre papi. Scrivo per il Cittadino dal 2009, prima solo per l’edizione cartacea poi per la tv e il sito per cui realizzo anche servizi video. Mi occupo di chiesa locale, cronaca, volontariato, terzo settore, carcere. Con l’associazione Carcere Aperto nel 2011 ho realizzato insieme al fotografo Antonio Pistillo la mostra “Guardami”, dove abbiamo raccontato le storie dei detenuti della casa circondariale di Monza.