Monza: altri crolli alla Fossati Lamperti, parte di un condominio è off limits

Altri crolli alla Fossati Lamperti, parte di un condominio è off limits e nove posti auto e sei box sono fuori uso costringendo i proprietari a lasciare l’auto in strada. Tutti i guai di chi vive nel villaggio dell’ex tessitura che ha sempre più problemi di stabilità.
il crollo del tetto della palazzina ex fossati e lamperti
il crollo del tetto della palazzina ex fossati e lamperti monica bonalumi

Non possono entrare in una parte del loro cortile né ricoverare le auto nei box: non possono perché dal 23 gennaio l’area è transennata in quanto non è sicura. E quel che è peggio, è che il disagio è indirettamente causato dal Comune: è quanto accade in via Fossati a Monza, nel villaggio Fossati e Lamperti costruito dai titolari dell’ex tessitura per i loro dipendenti.

Il complesso, costituito da 145 appartamenti dislocati in quattro palazzine vincolate per il loro interesse storico patrimoniale, da anni subisce le conseguenze del degrado della vecchia fabbrica dismessa, di proprietà del municipio. La situazione, però, si è aggravata a gennaio in seguito al crollo di una porzione del tetto dell’edificio che confina con uno dei cortili, da cui non è separato da nessun muro. I residenti, in tutto 83 famiglie, hanno avvertito l’amministratore di condominio che, a sua volta, ha allertato i vigili del fuoco. I pompieri, di fronte al potenziale rischio, hanno transennato l’area e hanno diffidato tutti dall’oltrepassare i cavalletti a causa della pericolosità del muro perimetrale della palazzina del Comune.

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Monza: la ex Fossati Lamperti

Da allora non è possibile utilizzare nove posti auto e sei box. Questa potrebbe essere la goccia che fa traboccare il vaso perché, da oltre dieci anni, le famiglie chiedono al Comune di sanare la situazione: «Più volte – spiega l’amministratore di condominio Monica Perreco dello Studio Monguzzi – in quello stabile sono scoppiati degli incendi e, ogni volta, i vigili del fuoco hanno dovuto spegnerli dal cortile del villaggio. Sul tetto, oltretutto, c’è anche dell’amianto che non viene rimosso».

Gli abitanti chiederanno nuovamente che la palazzina pericolante venga abbattuta e, si vocifera nei corridoi del municipio, questa volta la loro istanza potrebbe essere accolta. «Finora l’unico intervento – prosegue l’amministratore di condominio – è stato effettuato nel 2016, dall’amministrazione Scanagatti. Il Comune ha puntellato il muro dello stabile, ha posato una mantovana e ha chiuso gli accessi».

Da allora non è più frequentato dagli sbandati in cerca di un tetto sotto cui ripararsi ma il disfacimento della struttura non si è arrestato: «La ex Fossati e Lamperti – ricorda la Perreco – è invasa dai topi: per questo i residenti invocano una derattizzazione. I ponteggi, inoltre, andrebbero controllati periodicamente, cosa che non è mai avvenuta».

Nei prossimi giorni lei tenterà di incontrare i responsabili del patrimonio di piazza Trento e Trieste: «Solleciterò nuovamente – aggiunge – la demolizione della costruzione e la realizzazione di un muro che divida l’area abbandonata dal cortile condominiale. Questa volta la situazione è più grave rispetto al passato e i condomini potrebbero chiedere il risarcimento dei danni per il mancato utilizzo dei box e dei posti auto».