Mattarella e all’apertura dell’università Bicocca: alla facoltà di medicina di Monza 3.842 richieste per 140 posti

Apertura dell’anno accademico dell’università Milano-Bicocca con il presidente Mattarella e il ministro Messa: nei discorsi ricerca, sviluppo, peso internazionale dell’ateneo e l’affermazione della facoltà di medicina di Monza.
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella alla Milano-Bicocca
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella alla Milano-Bicocca

Inaugurazione in grande stile dell’anno accademico 2021-2022 dell’Università Milano Bicocca che ha visto la presenza nella mattinata di giovedì del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella – prima volta di un capo dello Stato a Milano-Bicocca –, del ministro dell’università e della ricerca, Maria Cristina Messa e del presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana.

«Oggi le università, più di ogni altra istituzione, sono invitate a ripensare se stesse in una prospettiva futura capace di interpretare la complessità e i cambiamenti che investono il mercato del lavoro, l’ambiente, la qualità della vita oltre alla stessa ricerca e alla didattica – ha esordito il ministro Messa, monzese di nascita, già rettrice della Bicocca- È indispensabile per ciascun ateneo cambiare prospettiva e liberarsi di tutte le zavorre che schiacciano e impediscono di esprimersi compiutamente, zavorre non solo normative, ma anche comportamentali, un insieme di rigidità che ingessano: dai settori disciplinari ai modelli organizzativi, dall’autonomia autoreferenziale alle modalità di reclutamento, dai servizi alla parcellizzazione dell’offerta didattica».

La ministra ha promesso entro il prossimo quinquennio nuove assunzioni per potenziare «il capitale umano negli atenei e negli enti di ricerca e riportare il rapporto studenti docenti in linea con la media europea». Inoltre, Messa ha confermato la disponibilità del governo a intervenire sulle infrastrutture materiali, affinché possano essere adeguatamente qualificate in termini di ecosostenibilità e fruibilità. «Agiremo sul contesto normativo per renderlo integrato e coerente con gli strumenti da attivare: dalle norme sul pre-ruolo alle lauree abilitanti fino alla riforma degli ordinamenti didattici e dell’edilizia universitaria».

Mattarella e all’apertura dell’università Bicocca: alla facoltà di medicina di Monza 3.842 richieste per 140 posti
L’inaugurazione dell’anno accademico alla Milano-Bicocca

Per l’attuale rettrice dell’ateneo Giovanna Iannantuoni. «Il futuro è innovazione e l’innovazione è ricerca – ha affermato –. Un paese che investe nella ricerca è in grado di utilizzare al meglio la grande opportunità che viene dalle risorse del Pnrr. Siamo dinanzi a una sfida epocale. Alle università spetta il compito di contribuire a definire piani strategici per realizzare una crescita sostenibile in Italia e nel mondo. E Milano-Bicocca è pronta a questa sfida». Sfida che l’ateneo milanese ha già raccolto, avviando una nuova fase di transizione, all’insegna della sostenibilità, dell’inclusività e dell’innovazione.

Una transizione “rivoluzionaria” quanto quella che negli anni ‘90 trasformò Milano-Bicocca da quartiere operaio in quartiere universitario. «Il nostro campus oggi diventa un laboratorio all’aperto – ha spiegato Giovanna Iannantuoni – in cui biologi, biotecnologi, chimici, economisti, fisici, geologi, giuristi, informatici, matematici, medici, pedagogisti, psicologi, scienziati dei materiali, sociologi, statistici mettono a disposizione le proprie competenze per un nuovo progetto educativo e di ricerca».

L’attività dell’ateneo è riconosciuta a livello internazionale: secondo il “Citations per Faculty – index” del ranking QS, l’Università è prima in Italia per impatto della ricerca prodotta. Per quanto riguarda la didattica, la rettrice ha sottolineato l’attrattività dei corsi di studio della Bicocca: il 50 per cento degli studenti iscritti alle lauree magistrali proviene da altre regioni o dall’estero. E quest’anno nel corso di Medicina e chirurgia (che ha sede a Monza) è entrato uno studente su 27: la ratifica del successo della facoltà, dove per 140 posti disponibili sono arrivate 3.842 richieste di ammissione come prima opzione.

La Bicocca, pur mantenendo i piedi per terra, non esita a volare nello spazio. Piero Madau, professore del department of astronomy & astrophysics, University of California Santa Cruz, nella sua lectio magistralis dal titolo “The emergence of our complex Universe” ha ricordato l’imminente lancio del James Webb Space Telescope, il telescopio spaziale più grande, potente e tecnologicamente più avanzato per il quale anche i ricercatori dell’università di Milano-Bicocca hanno dato e daranno il loro contributo. La data da segnare sul calendario è il 18 dicembre. A lanciarlo sarà il razzo Ariane 5 dell’Agenzia spaziale europea (Esa). Webb aprirà una nuova era per l’osservazione delle profondità del cosmo. Progettato per osservare nell’infrarosso e studiare le galassie più lontane dell’universo, la nascita delle prime stelle e dei primi buchi neri, il telescopio studierà anche i pianeti in orbita attorno ad altre stelle alla ricerca di molecole organiche complesse, i mattoni della vita.