Lissone, l’odissea della manager vaccinata a Dubai: «Niente Green pass»

«Ho trasmesso i dati via mail alla mia Asst di competenza, quella di Lissone. Le due vaccinazioni sono state registrate immediatamente sul mio fascicolo sanitario. Ho aspettato qualche giorno per ricevere il codice via SMS per ricevere il certificato, ma non è arrivato».
Covid Green Pass certificazione verde
Covid Green Pass certificazione verde

Sono circa 5.000 i cittadini lombardi che non riescono a ottenere il Green pass: tra loro c’è anche Emanuela De Franchis, 47 anni, direttrice delle risorse umane di una multinazionale italiana. È stata vaccinata a Dubai spiega, con doppia dose Pfizer, ma da inizio luglio non è ancora riuscita a ottenere il green pass.

Ora spera: il ministero ha infatti attivato la possibilità di scaricare la carta verde anche dai siti regionali del fascicolo sanitario elettronico. De Franchis, dopo le due somministrazioni all’estero, spiega che: «tornata in italia, in agosto è uscito il Green Pass. Una circolare permette agli italiani che hanno effettuato il vaccino all’estero di vederselo riconosciuto attraverso una procedura, che ho prontamente seguito».

In pratica una circolare del Ministero della Salute invita i vaccinati all’estero a trasmettere le certificazioni all’Asl di competenza, per poi accedere al Green Pass. La manager l’ha fatto ma non tutto è filato liscio: «Come da protocollo, già nel mese di luglio ho trasmesso i dati via mail alla mia Asst di competenza, quella di Lissone. Le due vaccinazioni sono state registrate immediatamente sul mio fascicolo sanitario. Ho aspettato qualche giorno per ricevere il codice via SMS per ricevere il certificato, ma non è arrivato. Sono andata sulle app e in farmacia, ma il Green Pass non c’era. Ho chiamato il numero verde 1500 che mi ha detto di aspettare 14 giorni. Ho aspettato ma nulla» dice.

Dice di essersi poi “attaccata al telefono”, di aver parlato con i call center dedicati a Green Pass e vaccinazioni. «Per la Regione Lombardia è tutto a posto e deve essere il Ministero della Salute a rilasciarlo. Gli operatori del numero di pubblica utilità 1500 per l’emergenza Covid, a ogni mia chiamata aprono una segnalazione per richiedere i dati alla Regione Lombardia e mi assicurano ripetutamente che riceverò il Green Pass entro quattro giorni, ma finora non ho avuto nessun riscontro».

Un problema soprattutto per la sua attività: «Visto il mio ruolo viaggio molto per lavoro, faccio molti colloqui di selezione, formazione, in poche parole lavoro molto con le persone – spiega – Lavoro in una multinazionale del settore Food and Beverage e i ristoranti sono luoghi che frequento spesso e, sempre per motivi professionali, viaggio e prendo molti treni».

«L’operatore del numero verde – conclude – mi ha detto che nell’attesa del Green Pass vale la stampa del foglio dell’ASL che certifica le vaccinazioni. Peccato che questo i ristoranti e i controllori in stazione, come le palestre e i cinema, non lo sanno».