Limbiate, il record dei coniugi Savatteri: 70 anni di matrimonio e sei figli

Giuseppina e Francesco Savatteri, si sposano dopo la Liberazione e lasciano la Sicilia per trasferirsi a Limbiate. Sono sposati da settant’anni e hanno sei figli. Domani, domenica primo novembre, la grande festa
I coniugi Savatteri, arrivati a settant'anni di matrimonio
I coniugi Savatteri, arrivati a settant’anni di matrimonio Ileana Brioschi

Di solito la conoscenza comune della dicitura si ferma alle nozze d’oro o di diamante. Sì perché i cinquant’anni o addirittura i sessant’anni di matrimonio sono già traguardi di tutto rispetto. Ma per i coniugi Savatteri, Giuseppina e Francesco, bisogna andare oltre e guardare, nell’elenco riportato dai siti internet specializzati in wedding planner e ricorrenze, alle nozze di ferro. Ferro come deve essere resistente un legame per durare ininterrottamente da 70 anni, grazie anche al dono di una vita longeva.

Era il 28 ottobre del 1945 e Giuseppina e Francesco, 93 anni lo scorso 18 ottobre lei, 94 il prossimo gennaio lui, diventavano marito e moglie, proprio pochi mesi dopo la Liberazione. Bisogna spostarsi di più di mille chilometri, e immaginarsi una Caltagirone dell’epoca. Bisogna anche immaginare una storia d’altri tempi iniziata con una conoscenza giovanile tra paesani, poi rimasta con il sospiro sospeso per i cinque anni di arruolamento militare dell’amato. Un’attesa finita con il rientro dalla Guerra e, subito dopo, il giorno delle nozze. Dal matrimonio sono poi nati sei figli: Pina, Salvatrice, Gaetano, Maria, Cettina e Patrizia. Risale al 1963 il trasferimento al nord, fin da subito a Limbiate, prima in via Maroncelli, poi per tantissimi anni in via Pisacane prima dell’ultima abitazione dove ancor oggi risiedono, in via Lazio.

Mentre Francesco ha lavorato a quella che una volta era la Snia Viscosa che all’epoca riusciva a dare impiego a centinaia di operai, la moglie si è sempre dedicata alla casa e alla famiglia. «Sono stati due genitori doc- spiega la figlia Pina, riassumendo il pensiero di fratelli e sorelle- e ci hanno cresciuto insegnandoci e trasmettendoci i valori solidi e concreti della famiglia e hanno saputo creare e costruire legami forti». Un senso di appartenenza alla famiglie che prosegue ancora adesso, con i figli che sostengono i genitori, senza lasciarli soli, nell’affrontare le difficoltà quotidiane dovute all’età.

E domani, domenica 1 novembre saranno oltre una settantina tutti i parenti, tra cui i tanti nipoti e pronipoti che si ritroveranno in un ristorante di Canonica di Triuggio per festeggiare l’anniversario. Non mancheranno neanche il sindaco e la sorella di Francesco, Nicoletta, ed altri nipoti che arriveranno in città dalla Sicilia per fare sentire anche il loro affetto. Ma qual è la ricetta per arrivare alle nozze di ferro? «La famiglia del Mulino Bianco- chiosa Pina- non esiste, ma in questi anni, anche litigando e facendo pace, hanno imparato a comprendere le diversità di carattere e ad accettarsi».