Lecco, ancora a vuoto le ricerche del sub seregnese disperso nel lago

Nella mattina di martedì 16 la ripresa delle ricerche per il sub scomparso nel lago di Lecco al Moregallo. Poi il fermo obbligato a causa del maltempo. L’uomo, Luigi Tonoli, residente a Seregno era uscito di casa nella mattina di lunedì e sarebbe dovuto rientrare per pranzo, ma se ne sono perse le tracce.
Le ricerche del sub
Le ricerche del sub Sandro Menegazzo

Ancora nessuna notizia di Luigi Tonoli, il sub di 53 anni residente a Seregno, scomparso da lunedì mattina dopo un’immersione nelle acque del lago in località Moregge, al Moregallo. Le ricerche dei vigili del fuoco del Comando provinciale di Lecco, aiutati dal Nucleo sommozzatori di Milano, anche attraverso una telecamera subacquea ancorata a una imbarcazione sono riprese nella prima mattinata di ieri e sono proseguite per alcune ore. Poi si sono dovute fermare a causa del maltempo. Riprederanno mercoledì con l’ausilio di un robot.

I sommozzatori hanno scandagliato in modo particolare i fondali nella zona dove lunedì pomeriggio, subito dopo che era scattato l’allarme, è stata rinvenuta la boa del sub, che aveva raggiunto il lago in mattinata.

Stando a quanto è stato appurato nelle ultime ore, l’uomo, un sub abbastanza esperto, era uscito di casa il mattino attorno alle 9, dicendo alla moglie che si sarebbe recato al Moregallo per un’immersione in solitaria ma che sarebbe tornato per pranzo. Non vedendolo rincasare, la donna si è allarmata e ha dato l’allarme.

Subito sul posto i vigili del fuoco del Comando provinciale di Lecco con la pilotina, i colleghi del Nucleo sommozzatori di Milano, l’elicottero pure dei vigili del fuoco, l’ambulanza con i paramedici della Croce rossa di Lecco, la pattuglia dei carabinieri della Compagnia lecchese. Hanno scandagliato il lago per quasi quattro ore, invano, interrompendo le ricerche nel tardo pomeriggio per il maltempo. Le ricerche si sono subito concentrate al Moregallo, dove peraltro, parcheggiata a margine della statale 583, è stata rinvenuta la vettura dell’uomo, una Citroen station wagon di colore grigio, riconosciuta dai parenti che si sono precipitati nel Lecchese nella speranza di ricevere buone notizie sulla sorte del loro congiunto.

Imponente lo schieramento di mezzi: sul posto i vigili del fuoco del Comando provinciale di Lecco con la pilotina, i colleghi del Nucleo sommozzatori di Milano, l’elicottero pure dei vigili del fuoco, l’ambulanza con i paramedici della Croce rossa di Lecco, la pattuglia dei carabinieri della Compagnia lecchese.

Le ricerche hanno preso il via a partire dal punto in cui è stata rinvenuta la boa di segnalazione in dotazione a chi si immerge in acque libere, trovata a 15-20 metri dalla spiaggia delle Moregge: i sub hanno scandagliato il lago per diverse ore, con i colleghi a bordo della pilotina a solcare le acque del Lario per cercare di avvistare qualcosa. Tutto inutile.

Smentita dunque dai vigili del fuoco del Comando provinciale di Lecco la notizia diffusasi poco dopo l’inizio dell’intervento, ossia che i sommozzatori dei pompieri di Milano avessero individuato un corpo a una ventina di metri di profondità. Al momento, insomma, il sub risulta disperso. La speranza è che le condizioni meteo consentano di riprendere le ricerche al più presto, ma certamente se sulla zona ci saranno temporali sarà inevitabile che l’intervento venga rinviato in attesa di un miglioramento: il rischio fulmini è sempre in agguato.

Ovviamente per ora è troppo presto anche solo per ipotizzare cosa possa essere successo al sub brianzolo, perchè non sia riuscito a riemergere dall’acqua. Un malore improvviso oppure un problema nella risalita? In linea teorica non è nemmeno da escludere l’ipotesi che l’uomo possa essere riemerso in un altro punto, resterebbe però il mistero della boa trovata a breve distanza dalla spiaggia da cui aveva detto alla moglie che si sarebbe immerso.