Oltre millecinquecento firme per dire no alla chiusura dell’Inps di Carate. Le ha raccolte in un anno il veduggese Angelo Cavallaro, da sempre in prima linea per evitare che la sede di via Bergamo venga smantellata. «Abbiamo superato le millecinquecento firme – dice il pensionato – ma non ci fermiamo qui. Continueremo a raccoglierle perché vogliamo farle valere al momento opportuno, anche nei confronti di quei politici nazionali e locali che non hanno mosso un dito per questa vicenda. Sosteniamo l’assoluta necessità di non azzerare un importante servizio pubblico per la cittadinanza».
«Al momento – continua Cavallaro – non ci sono notizie, né buone né cattive. Tutto tace, tanto che non sappiamo neppure se la direzione Inps ci abbia ripensato in questi mesi».
Era il luglio 2012 quando Cavallaro lanciava il suo grido di allarme a tutti i sindaci della zona: «Entro dicembre la sede Inps verrà chiusa». Qualche settimana dopo, anche il coordinamento Usb Inps di Monza e Brianza spiegava: «In un incontro sindacale ci è stato comunicato che è ormai prossima, questioni di mesi, la chiusura della sede di Carate».
Lo scorso dicembre le firme raccolte da Cavallaro erano già quattrocento. Firme in calce alla petizione con cui il presidente dell’associazione “Cittadini pensionati lavoratori Alta Brianza”, dava la notizia della imminente chiusura dell’agenzia Inps di Carate, con buona pace dei tanti caratesi e in particolare d disoccupati, precari e anziani, che la raggiungevano ogni giorno. Cavallaro aggiunge: «C’è ancora tempo per firmare. I moduli sono disponibili alla sede dell’associazione di Cavallaro, in piazza IV Novembre a Veduggio, o alla stessa sede Inps di via Bergamo».