Incidenti sul lavoro, Cgil, Cisl e Uil Lombardia chiedono risposte urgenti: «Strage inaccettabile»

Cgil, Cisl e Uil hanno definito «una strage inaccettabile» le morti sul lavoro in Lombardia, che continuano ad aumentare a un ritmo impressionante.
Una scena purtroppo costante: carabinieri in un’azienda per un infortunio mortale sul lavoro
Una scena purtroppo costante: carabinieri in un’azienda per un infortunio mortale sul lavoro

«Nella giornata di venerdì 10 dicembre un operaio di 55 anni è stato schiacciato da una lastra di cemento in un cantiere a Torre d’Isola in provincia di Pavia. È il quarto infortunio mortale da inizio mese in Lombardia (uno di questi è avvenuto

all’interno del cantiere dell’ospedale San Gerardo di Monza

), che si aggiunge ai 42 registrati dalle Ats da inizio anno, mentre i dati Inail aggiornati a ottobre 2021 ne riportano ben 140 nella nostra regione. Numeri impressionanti, che impongono interventi urgenti per fermare questa strage quotidiana sui luoghi di lavoro. Numeri che in Lombardia non accennano a diminuire rispetto ai dati dello scorso anno anche sul fronte degli infortuni: sono oltre 82mila quelli occorsi da inizio anno». È quanto denunciano in una nota i sindacati Cgil Cisl Uil Lombardia.

«Nel settore delle costruzioni, registriamo un aumento del 20%, ben 3.770, rispetto allo stesso periodo del 2020. Dati allarmanti, in un quadro nazionale che conta circa 450mila infortuni complessivamente di cui 1.017 mortali, con un aumento del 16% nel settore delle costruzioni con 24.000 denunce di infortunio» continuano.

«Una strage inaccettabile, mai frutto della casualità, che impone risposte immediate dalle Istituzioni ad ogni livello e assunzione di responsabilità da parte dei datori di lavoro. La salute e sicurezza di lavoratrici e lavoratori vengono prima di tutto! Non sono accettabili ritmi di lavoro eccessivi, non si può operare in assenza di formazione e senza che siano preventivamente attuate le misure di prevenzione da chi ha la responsabilità dell’attività stessa. La prevenzione è in capo all’imprenditore. Occorre passare dalle parole ai fatti: ridare dignità al lavoro e fermare queste stragi!» concludono.