Il preside del liceo di Seregno scrive a Babbo Natale: «Vorrei una scuola nuova, vera e dignitosa»

Gianni Trezzi, dirigente scolastico del liceo umanistico “Giuseppe Parini” di Seregno, ha scritto una lettera a Babbo Natale per chiedere “una scuola nuova, una sede vera e dignitosa”. E anche “un po’ di ascolto”.
Gianni Trezzi dirigente del liceo umanistico Parini di Seregno
Gianni Trezzi dirigente del liceo umanistico Parini di Seregno Paolo Volonterio

Di solito sono i bimbi che nei giorni prossimi al Natale scrivono letterine al famoso babbo con la barba bianca vestito di rosso nella speranza che i loro desideri possano venire esauditi, perché i bambini a Natale hanno voglia di sognare. Una letterina in chiave moderna, col computer, l’ha scritta anche l’estroso e imprevedibile Gianni Trezzi, dirigente scolastico del liceo umanistico di Seregno.


Una letterina che inizia così: “Caro Babbo Natale, sono il preside di un liceo di Seregno e anche se ormai grandicello desidero anch’io chiederti un regalo: vorrei una scuola nuova. Ma non un modellino della Lego, da costruire davanti al caminetto nelle lunghe sere d’inverno”.

E poi spiega: “ Vorrei una scuola vera, una sede dignitosa per il nostro istituto che adesso è diviso su tre plessi ubicati in due comuni. Vorrei tante aule spaziose e colorate per accogliere i nostri ragazze e ragazzi e vorrei classi meno affollate. Vorrei ambienti scolastici uno diverso dall’altro, adatti a valorizzare il processo di apprendimento, progettati e personalizzati insieme da alunni e docenti. Vorrei una grandissima aula polifunzionale dove allestire uno Spazio educativo in cui tutti possano cooperare per realizzare laboratori inclusivi e umanamente arricchenti, per fare crescere cittadini consapevoli che sappiano apprezzare le differenze.

Vorrei un edificio accogliente, bello, aperto dalla mattina alla sera, dove studiare insieme, incontrarsi e dialogare. Vorrei che la scuola fosse davvero al centro della cura della polis, non solo a parole. Vorrei un poco, almeno un poco, di ascolto e di attenzione nei riguardi delle nostre esigenze didattico-educative. E che sia possibile insufflare un briciolo di lungimiranza in chi ha l’onore e l’onere di decidere che fare, perché la lungimiranza è merce rarissima nel nostro Paese.

Vorrei che gli adulti che hanno responsabilità educative e sociali nelle diverse comunità a cui tutti noi apparteniamo si rendano finalmente conto che solo investendo nel futuro della formazione dei loro figli e nipoti possono sperare di non sprecare le occasioni e le ingenti risorse finanziarie che questo tormentato presente pandemico ci ha messo incredibilmente a disposizione.


Rileggendo la mia letterina mi sto rendendo conto di chiedere molto, forse troppo. D’altronde se non ci riesci neppure tu a realizzare i miei desideri, carissimo Babbo Natale, temo non possa riuscirci nessuno… ma come sostiene Albert Camus: Siate realisti, chiedete l’impossibile”. Firmato: Gianni Trezzi, dirigente scolastico liceo umanistico “Giuseppe Parini”, Seregno.