Il Covid-19 scombussola i piani anche ad Agliate. Sabato 26 dicembre ci sarà, come tutti gli anni ormai, il Presepe vivente nella frazione, dalle 15 alle 16, promosso da Comunione e Liberazione. Solo che diversamente dagli altri anni, quando basilica e valle del Lambro facendo da magnifico sfondo alla sacra rappresentazione animata e vissuta dall’interno da migliaia di visitatori, si potrà assistere alla nascita di Gesù da casa. E questo perché le disposizioni contro la diffusione della pandemia hanno obbligato il comitato organizzatore a rivedere il canovaccio della giornata. Comitato che non si è certo dato per vinto e, piuttosto che annullare l’evento, ha deciso di organizzarne uno in diretta streaming. «Quest’anno, causa Covid, non sarà possibile seguire il gesto secondo le consuete modalità, ma in un momento così difficile per tutti vogliamo riproporre la memoria della nascita del Salvatore» spiegano dal quartier generale della manifestazione.
Si potrà dunque seguire per un’ora la diretta sul sito presepeagliate.it, saranno riprese le scene dell’Annunciazione, dei pastori e della sacra famiglia nella grotta di Agliate. Ci saranno dei canti e delle immagini commentate come introduzione.
«Alla fine della rappresentazione il nostro parroco, don Giuseppe Conti, darà la benedizione».
Il titolo dell’evento è “Natale. Salvati dalla speranza”. S riprendono, in questo modo, le parole di Papa Francesco: «Con Maria e Giuseppe stiamo davanti alla mangiatoia, a Gesù che nasce come pane per la mia vita. Contemplando il suo amore umile e infinito, diciamogli semplicemente grazie: grazie perché hai fatto tutto questo per me. Dio è sceso tra gli uomini, si e reso incontrabile nella vita quotidiana, visibile in una umanità redenta. Tutto cambia, non siamo più soli. Ogni istante, anche in tempo di tribolazione e di inquietudine, può essere vissuto con speranza perché vi è il segno dell’eterno. La nostra speranza non è una ingenua aspettativa di un tempo migliore, ma è fondata sulla certezza di essere amati da Gesù che è venuto ad accompagnarci nel nostro cammino. E’ possibile vivere il quotidiano con un gusto pieno, ma è anche una responsabilità verso le persone che incontriamo». A giorni verrà posta sopra la grotta di Agliate una stella cometa che resterà accesa fino all’Epifania. «Luce di speranza, segno dell’attesa di Colui che solo può compiere le domande più vere del nostro cuore» spiegano gli organizzatori.
Monsignor Mario Delpini, arcivescovo di Milano, mette in bocca queste parole ai pastori del presepe: «Siamo testimoni, dobbiamo dire semplicemente quel che abbiamo visto e nessun complicato ragionamento… nulla può convincerci a tacere quello che ci è stato donato. Siamo stati amati. Proprio noi, povera gente da nulla, siamo stati amati… Di questo diamo testimonianza».