Il Creda di Monza si prepara a riaprire: lavori in attesa dell’outdoor school

Outdoor school a maggio e poi i camp estivi: il Creda dei Mulini asciutti al Parco di Monza, reduce dal furto delle attrezzature, si prepara a riaprire.
Monza: Luca Baglivo, presidente del Creda
Monza: Luca Baglivo, presidente del Creda Fabrizio Radaelli

A poco più di due settimane dal furto dell’attrezzatura agricola, lo staff dei Mulini Asciutti sta preparando gli spazi all’aperto per la ripresa delle attività. In questi giorni si stanno ultimando i lavori di semina del nuovo prato e di preparazione dell’orto didattico. Lavori che sono stati possibili grazie alla collaborazione con la Scuola di agraria del Parco che ha prestato ai membri della onlus Creda la motozappa necessaria per completare la preparazione del terreno.

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«Ci auguriamo che la riapertura della struttura possa essere vicina – spiegano dalla cascina Mulini Asciutti – e quando finalmente riapriremo al pubblico, i nostri ospiti troveranno una cascina tutta verde e fiorita». Intanto, dopo il furto, la onlus è riuscita a recuperare qualcuno degli attrezzi rubati. «Probabilmente nei prossimi giorni ci verrà consegnato gratuitamente un decespugliatore – spiega Luca Baglivo, presidente di Creda -. Per quanto riguarda le porte danneggiate durante lo scasso abbiamo cercato di risistemarle al meglio».

La priorità adesso è rimettere tutto a posto in tempo per la ripresa delle attività. «A maggio dovrebbero venire alcuni ragazzi delle elementari e delle medie che hanno aderito al progetto di outdoor school. E per l’apertura dei campus estivi siamo in attesa che vengano comunicate le linee guida per la riapertura in sicurezza».

L'autore

Nata nell’anno dei due presidenti e dei tre papi. Scrivo per il Cittadino dal 2009, prima solo per l’edizione cartacea poi per la tv e il sito per cui realizzo anche servizi video. Mi occupo di chiesa locale, cronaca, volontariato, terzo settore, carcere. Con l’associazione Carcere Aperto nel 2011 ho realizzato insieme al fotografo Antonio Pistillo la mostra “Guardami”, dove abbiamo raccontato le storie dei detenuti della casa circondariale di Monza.