Sarà il punto di riferimento per le città comprese nel bacino della Corte d’appello di Milano il Centro per la giustizia riparativa che aprirà i battenti in Comune a Monza: l’ente ha compiuto un passo avanti nel percorso di costituzione e ha definito le linee dell’avviso con cui cercherà realtà del terzo settore interessate a coprogettare le attività.
L’organismo potrà contare sull’esperienza degli operatori del municipio che gestiscono l’ufficio per la giustizia riparativa istituito nel 2019 e potenziato dal 2023 che si muove in una rete a cui aderiscono sedici soggetti tra cui la Procura, il Centro servizi per il volontariato e diverse associazioni.
Giustizia riparativa: il Centro in arrivo a Monza sarà un punto di riferimento, lavori utili per la comunità
L’ufficio monzese promuove i progetti che consentono di svolgere lavori utili per la comunità, tra cui piccole manutenzioni o il sostegno ai ragazzi alle prese con i compiti, in alternativa al pagamento di alcune sanzioni come quelle elevate a chi viene sorpreso a guidare ubriaco, di effettuare il periodo di messa alla prova a chi commette reati lievi e di scontare fuori dal carcere pene fino a quattro anni. L’ufficio finora ha attivato 35 progetti in cui sono state coinvolte 75 persone residenti in varie città che hanno svolto lavori socialmente utili e 140 impegnate nella messa alla prova o in lavori di pubblica utilità: in un percorso sperimentale avviato l’anno scorso sono stati, invece, inseriti dieci minori.
Giustizia riparativa: il Centro in arrivo a Monza sarà un punto di riferimento, dovrà promuovere coesione sociale e ricostruzione fiducia
Il Centro, che riceverà un contributo annuo di 224.000 euro dal ministero della Giustizia, dovrà promuovere, come si legge nella determina del municipio, la coesione sociale e la ricostruzione della fiducia tra cittadini, favorendo il dialogo e la pacificazione tra autori e vittime; dovrà coinvolgere nelle attività i soggetti istituzionali e sociali; dovrà collaborare con il ministero per dare concreta attuazione al sistema dei servizi di giustizia riparativa delineato dalla riforma Cartabia.
«Il Centro per la Giustizia Riparativa – afferma l’assessore al Welfare Egidio Riva – rappresenta un passo significativo verso la promozione di pratiche innovative di dialogo, responsabilizzazione e ricomposizione del danno: opererà come luogo qualificato di analisi, formazione e intervento, contribuendo a rafforzare la tutela delle vittime, il reinserimento degli autori di reato e il ruolo della comunità nei processi riparativi. Siamo certi che offrirà un contributo rilevante allo sviluppo di una cultura della responsabilità condivisa e della ricostruzione delle relazioni».