Doppiette spianate vicino ai campi del Ctl3 di Bernareggio, dove come ogni anno si riapre il dibattito sulla sicurezza dell’area del consorzio tempo libero. Con la riapertura della caccia difatti, sono numerosi i cacciatori che hanno iniziato a popolare il parco facendo scattare subito l’allarme tra i cittadini bernareggesi che usufruiscono allo stesso tempo dell’area del Ctl3 per portare a spasso il cane, correre oppure rilassarsi. Meglio chiarire subito: i cacciatori non fanno nulla di illegale, nella zona è permesso cacciare. Ma la preoccupazione dei residenti della zona è alta.
Tra i cittadini più attenti c’è Francesco Ghezzi, il titolare dell’azienda agricola Villa Licia, che già lo scorso anno aveva lanciato l’allarme istituendo una raccolta di firme, poi ritirata dallo stesso, per segnalare il problema sicurezza. Un problema che durante la stagione della caccia Ghezzi vive in prima persona con la paura di vedere danneggiato il suo raccolto o addirittura di rimanere ferito dalla svista di qualche cacciatore. «Per il momento nella zona della mia azienda i cacciatori non si sono ancora visti ma probabilmente è solo questione di tempo – ha raccontato Ghezzi – Io non ne faccio una questione etica, ma di sicurezza. Il comune dovrebbe adoperarsi per vietare la caccia in zone come quella del cCl3 o come quella dove ho io l’azienda e trovare aree più adatte».
Sono numerosi i cittadini in accordo con Ghezzi che in questi giorni hanno manifestato il proprio timore per questa situazione. Dal canto suo invece il comune ha le mani legate in quanto la caccia viene regolata da leggi provinciali. Quindi, a meno di cambiamenti legislativi, anche il sindaco Andrea Esposito, dovrà rimettersi alle decisioni di Gigi Ponti.