Da casa del Ringo (l’ultima sua destinazione) a ’Spazio Stendhal’ (quella futura): il salto è di quelli da medaglia d’oro dal trampolino olimpico. Un salto triplo e pure carpiato. La storia lì dentro, in quella che era abitazione agevolata, che fu portineria e ancor prima foresteria della storica villa di Desio ai tempi dei Traversi, ad inizio ’800, è quella vera, viva, pulsante.
Si rincorre e lo testimoniano le tracce conservate sulle pareti, i soffitti, l’intero contesto architettonico. Anche il camino nella sala allestita per accogliere il personale di servizio, i cocchieri alla guida delle carrozze in arrivo coi signori in visita alla dimora. Sabato 31 luglio è stata ufficialmente data nuova vita alla fetta del lato ovest di Villa Tittoni, quella che si affaccia su via Lampugnani. Tre locali, i servizi, i corridoi, dopo un lungo lavoro di recupero e di restauro conservativo realizzato sotto la direzione dell’ufficio tecnico comunale e con la supervisione della soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio, sono pronti per l’utilizzo pubblico, in attesa che (servono ancora un paio di mesi, la promessa è di completare i lavori per fine settembre) anche il resto dell’ala, quella occupata fino al 2003 proprio dall’ufficio tecnico, diventi una sala polifunzionale, in grado di ospitare manifestazioni, incontri, conferenze con un discreto numero di presenze.
Gli spazi sono stati intitolati a Stendhal, lo scrittore francese (1783 – 1842) amante della Brianza e della sua gente, che proprio qui, a Desio, in quella che allora era la villa della famiglia milanese dei Traversi, trascorse settimane intense nel vano tentativo di conquistare Metilde Viscontini, cugina di Francesca Millesi, moglie di Traversi. Desio e la villa gli ispirarono pagine famose, grondanti d’amore, colme di sogni. Al taglio del nastro dello spazio rinnovato, sabato mattina, erano presenti il sindaco Roberto Corti, l’assessore alla Cultura Cristina Redi, i funzionari dll’Area Tecinca Comunale, Elio Maggio, Silvia Carbut e Annalisa Bortolozzo, Anna Lisè, Pm del Pic della Fondazione Rancilio di Bollate, oltre a numerosi consiglieri comunali.
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Sono intervenuti anche il professor Massimo Brioschi ed il regista ed attore Alberto Buraschi che hanno proposto aneddoti, curiosità e letture legate al passaggio di Stendhal a Desio. «Questo – ha detto il sindaco Roberto Corti riferendosi ai lavori – è il risultato di tanti anni di attività svolta su un bene storico vincolato, con tutte le difficoltà del caso. Sono quei lavori che sai quando inizi, ma mai quando finisci. Oggi una fetta del progetto è finita. È solo un recupero? No. È soprattutto una ghiotta opportunità di utilizzo di un bene prezioso per l’intera città».
«Era una scommessa – ha aggiunto l’assessore Cristina Redi -. L’abbiamo vinta. È’ la rigenerazione di spazi attraverso attività culturali. Apriamo l’infopoint, il punto d’ingresso alla villa e a tutti gli eventi che in essa si svolgono, e l’urban center, lo spazio in cui sarà possibile ripensare a come costruire la città del futuro. A settembre completeremo la sala polifunzionale ed entro fine anno inizieremo i lavori di ristrutturazione della facciata dell’ala ovest della villa, oltre che la sistemazione della cappella».
L’intervento presentato sabato è costato 1 milione e 220mila euro. Altri 300mila euro sono già stati stanziati per iniziare i lavori alla facciata e alla cappella. E 35mila euro sono destinati a ripristinare il ritorno dell’acqua nel tratto scoperto della vecchia roggia Traversi, in via Cavalieri di Vittorio Veneto, davanti alla biblioteca civica.