Desio, l’accordo segreto torna in consiglio comunale: Il Pd chiede la verità

Desio, il 30 giugno il Pd ripresenterà l'interrogazione per chiedere se il patto segreto tra le due anime del centrodestra c'è stato o no.

Il prossimo 30 giugno tornerà all’ordine del giorno in consiglio comunale l’interrogazione che partito democratico e liste civiche Desio viva e Desio libera avevano presentato lo scorso 19 aprile e che un mese dopo il presidente, Fabio Arosio, aveva sospeso, interpellando la prefettura di Monza sull’opportunità di proporla. L’argomento è scottante: ci fu oppure no il patto elettorale tra Lega, Fratelli d’Italia, lista civica Per Desio da una parte, e Forza Italia/Udc, e liste civiche Desio popolare e SiAmo Desio? E fu davvero siglato l’accordo politico con pieno sostegno al candidato sindaco Simone Gargiulo e apparentamento non formale in consiglio comunale, in cambio di due assessori in quota alla coalizione di Motta, un incarico nel Cda di Bea (il forno inceneritore) e altri incarichi?

Desio, l’accordo segreto: alle elezioni i voti di Stefano Motta decisivi per la vittoria di Simone Gargiulo

Al primo turno delle elezioni amministrative dello scorso ottobre le due opposte fazioni di centrodestra si erano presentate divise e con due opposti candidati: Simone Gargiulo da una parte e Stefano Motta dall’altra. Al secondo turno, proprio il sostegno della parte minoritaria del centrodestra avrebbe portato alla vittoria elettorale di Simone Gargiulo. Ancora una volta, a voler fare chiarezza, è il consigliere del Pd, Giorgio Gerosa: «Su questo punto così cruciale nella vittoria elettorale dell’attuale sindaco non c’è chiarezza. Perché il sindaco non ha mai detto in modo limpido se questo patto ci fu oppure no»? Il 12 ottobre scorso, a pochi giorni dal ballottaggio, la candidata sindaca del centrosinistra, Jennifer Moro, risultata sconfitta, accusò pubblicamente l’avversario: «Alla luce afferma di non volere apparentamenti e di correre da solo. Nell’ombra invece stringe un accordo con Forza Italia, garantendole due assessorati in Giunta». Il giorno stesso Gargiulo negò l’accordo, ribadendo «la scelta di coerenza di aver ribadito con fermezza di aver rifiutato qualsiasi apparentamento al secondo turno e il 14 ottobre si presentò alla caserma dei carabinieri per sporgere denuncia: «Non è tollerabile che le persone che hanno scelto di appoggiarmi – padri e madri di famiglia o giovani alla prima esperienza – subiscano la macchina del fango che la sinistra ha architettato».

Desio, l’accordo segreto: Il documento firmato pubblicato da il Cittadino

Ma il 30 ottobre il Cittadino pubblicò il testo dell’accordo, firmato da Andrea Villa (Lega), Xxx (Fratelli d’Italia), Michele Vitale (Forza Italia/Udc), Alessio Alberti (Desio popolare) e Tiziano Garbo (SiAmo Desio) ma non dal futuro sindaco Simone Gargiulo che ribadì: «Non ne so nulla». Al ballottaggio del 29 ottobre Gargiulo ebbe 7611 voti e diventò sindaco di Desio. La formazione della nuova giunta fu lunga e faticosa ma Gargiulo non concesse né gli assessori né l’incarico. Si consumò una rottura tra l’ex candidato sindaco Stefano Motta, che non accettò nessun incarico (nemmeno quello di consigliere comunale) e i rappresentanti delle sue liste, che da allora non avrebbero mai smesso di chiedere a Gargiulo di onorare le promesse del presunto patto elettorale. «Perché – si chiede ancora Gerosa – Gargiulo non dice in modo chiaro la verità?

Desio, l’accordo segreto, Giorgio Gerosa: Il sindaco deve dire la verità

Se il patto non c’è stato, basterebbe dirlo con franchezza. Se invece c’è stato, sarebbe sufficiente ammetterlo». Secondo il consigliere d’opposizione ed ex assessore Dem, il sindaco Simone Gargiulo sarebbe di fronte a un cul de sac: un vicolo cieco per sottrarsi al quale rimanda ogni scelta: «Ma ora i nodi tornano al pettine: Samuel Costanza (Forza Italia), Andrea Foti rivendicano il rispetto del patto elettorale. E a fine maggio scorso, nel corso di un incontro segreto tra le liste di Motta e le segreterie dei partiti di maggioranza, Samuel Costanza avrebbe affermato: «L’accordo esiste, ognuno si assuma le proprie responsabilità».