Delpini a Seregno per celebrare la messa delle comunità di Comunione e Liberazione

L'arcivescovo Mario Delpini ha celebrato a Seregno, nel santuario di Santa Valeria, la messa mensile delle comunità della Brianza ovest di Comunione e Liberazione
Una rappresentanza della comunità di Cl della Brianza con Delpini

L’arcivescovo della diocesi di Milano, monsignor Mario Delpini, era presente nei giorni scorsi a Seregno per celebrare la messa mensile delle comunità della Brianza ovest di Comunione e Liberazione, che si è svolta nel santuario di Santa Valeria, gremito in ogni ordine di posti. Delpini ha così ricordato in Brianza il centenario della nascita del fondatore di Cl monsignor Luigi Giussani nato a Desio il 15 ottobre 1922 e da lui già ricordato in Duomo a Milano come ogni anno a ridosso dell’anniversario della scomparsa il 22 febbraio 2005.

L’arcivescovo Delpini a Seregno per Cl, santuario di Santa Valeria gremito

La scelta di Seregno è stata significativa in quanto la Brianza è stata uno dei territori dove il movimento è nato e cresciuto a partire dagli anni Settanta sulla scia delle esperienze di Gioventù studentesca. L’arcivescovo Delpini all’altare era accompagnato dal vicario episcopale della zona V monsignor Luciano Angaroni, da monsignor Bruno Molinari, prevosto di Seregno e dai sacerdoti: Giuseppe Vergani, Sergio Stevan, Alessandro Colombo e dal diacono Pietro Longoni.

L’omelia di Delpini alla messa per Cl a Seregno

Nell’omelia Delpini ha toccato alcuni temi facendo anche delle provocazioni, come cosa mi aspetto dal frutto del  lavoro e dell’impegno. “io ho studiato e mi aspetto di essere considerato, desidero essere considerato una personalità, desiderio una retribuzione in base alle mie capacità e competenze e siccome ho studiato desiderio mostrare ai miei genitori chi sono diventato. Tutte aspettative legittime e giustificate, ma l’aspettativa anche quella del Signore che mettiamo dentro di noi”. Poi ha aggiunto: “ma il frutto che si aspetta il Signore è che il frutto della tua fatica è la gioia; la seconda aspettativa  darai motivo al Signore di rendere grazie;  c’è poi un disegno provvidenziale nella vita di ognuno. Rendere grazie è un atto di fede, una provvidenza dei figli di Dio, quindi rendo grazie al Signore che ci ha condotto e benedetti. Mi aspetto di avere la possibilità di donare, fare della mia vita un dono. La nostra vita deve essere come quella di Dio, deve essere un dono. L’aspettativa è la gioia degli altri, riconoscere che tutto è un dono e che la gioia per se e gioia per gli altri, è gioia a Dio”.

Il ringraziamento di Sportoletti all’arcivescovo: “Le chiediamo di non smettere mai di accompagnarci”

Al termine della funzione  Alberto Sportoletti, responsabile di Cl  della comunità della Brianza Ovest nel ringraziare l’arcivescovo per la sua presenza ha detto: “esprimo a nome di tutti la nostra gratitudine non solo per il dono della sua presenza così gradita, dopo quella di 4 anni fa (2018), ma anche per la paternità, l’amicizia e la stima che non manca mai di dimostrare alla nostra esperienza, sorta dal carisma di don Giussani nato quasi 100 anni fa a pochi chilometri da qui, manifestata in tante occasioni e a tanti di noi impegnati nella nostra diocesi: nelle parrocchie, negli oratori, nelle opere, nel lavoro, nelle scuole e negli ambienti tutti dove viviamo. Tutto quello che desideriamo è seguire, seguire la chiesa guidata dal Papa e da Lei sul nostro territorio. Seguire la Chiesa perché questa è la garanzia di un cammino sicuro al compimento della nostra umanità. E desideriamo seguire da figli, non appena da discepoli, mettendo in gioco cioè tutto quello che siamo, la nostra umanità, la nostra poca o tanta creatività e intelligenza; anche con tutti i nostri limiti per cui abbiamo bisogno di correzione ed educazione continue, come un figlio col padre e la madre. Per questo Le chiediamo di non smettere mai di accompagnarci con la sua paternità e mentre noi preghiamo per Lei ogni giorno chiediamo anche a Lei di pregare per noi la Madonna, ‘di speranza fontana vivace’, per essere disponibili ad accorgerci di quello che lo Spirito suscita per rinnovare la nostra vita in tempi così difficili ma anche pieni di occasioni, come Lei ci ha spesso ricordato anche nei momenti più bui della pandemia. Grazie

A Seregno l’arcivescovo Delpini era alla sua undicesima presenza di cui le prime tre da vicario generale della diocesi, l’ultima visita in città  era del settembre 2021 in occasione della benedizione della casa della Carità.