La sfilata sarà arcobaleno. Ma la maggioranza cittadina per ora vede solo nero. C’è una lettera, arrivata in questi giorni al comune di Arcore. No, nessun atto giudiziario. Nemmeno una richiesta di scuse. È la domanda di patrocinio al prossimo Pride che si terrà (salvo sorprese davvero inattese) nell’ex feudo berlusconiano governato dal centrodestra. La data è quella di sabato 27 settembre. Il manifesto ufficiale dell’iniziativa è stato lanciato da Boa (Brianza oltre l’arcobaleno, associazione di Vimercate che organizza l’evento) da Budapest dove una delegazione brianzola ha partecipato alla sfilata che si è tenuta l’altra settimana. Sfilata che era stata vietata dal premier ungherese, ma che è andata in scena lo stesso, portando nelle strade della capitale magiara ben oltre le 200mila persone della conta ufficiale. Con buona pace di Orbàn.
Pride: gli imbarazzi in seno alla maggioranza
Da Budapest ad Arcore. Mercoledì grande riunione di maggioranza. Sul tavolo, oltre la Palestina, pure il Pride. Che fare? La lettera con la richiesta di patrocinio è stata inviata a tutti i Comuni della Brianza. Inevitabile, alla fine, sarà fare la conta di chi lo avrà concesso e chi no. Ma ad Arcore l’arcobaleno evidentemente non mette allegria. Imbarazzi e silenzi. Che l’aria che tira sia quella di un reiterato no al patrocinio sembra quasi scontato. Ufficialmente si parla di “trovare un’unica voce”. E dopo il guazzabuglio politico e polemico dello scorso anno proprio sul Pride (con un patrocinio fantasma andato e tornato indietro in un giro di valzer) e quello dei murales dedicati ai partigiani per iniziativa del sindaco all’insaputa dei suoi alleati di governo, mettersi d’accordo sul da farsi è diventata una priorità. «Dobbiamo muoverci insieme e compatti sulla questione, considerando che si tratta di una tematica sociale molto delicata -spiega il consigliere di Forza Italia, Michele Bertani, sentito a margine della questione più pressante dei danni dell’alluvione-. È necessario ascoltare il parere di tutti. Sarà poi importante comunicare l’evento in maniera chiara agli arcoresi, parlando con una voce unanime, quella della maggioranza. Stiamo ancora affrontando la questione -precisa ancora Bertani-: continueremo a parlarne tra noi».
Pride: i tempi per una decisione sono stretti
I tempi, per parlare, non sono lunghissimi, a dire la verità. Considerata anche la pausa estiva oramai alle porte, si profila un settembre di duro lavoro per gli assessorati coinvolti nella manifestazione. Gestione della logistica, tracciato del percorso e gestione della sicurezza. E chissà che, cammina cammina, qualcuno non si auguri che i manifestanti finiscano per ritrovarsi in un altro Comune…