Dal marzo dell’anno scorso la Galimberti Spa, la storica catena di negozi per l’elettronica a marchio Euronics, è in amministrazione straordinaria. Ora la sezione fallimentare del Tribunale di Milano, presieduta da Alida Paluchowski, ha autorizzato la cessione dei sette punti vendita, tra i quali ci sono anche gli store di Limbiate e di Seregno. I sindacati sperano in un imprenditore che possa rilevare il marchio fondato nel 1985 da Ilario Galimberti e salvare i posti di lavoro. La base d’asta per i soli due punti vendita di Limbiate e Seregno è di 505mila euro.
«Nel solo store di Limbiate – spiega Andrea Montanari di Filcams Cgil – sono ancora attivi 27 dipendenti. Qui c’è tuttora il quartier generale della società, con il magazzino e gli uffici, dove operano altri 50 impiegati, ai quali vanno aggiunti altri 20 lavoratori a Seregno».
I sindacati sperano in nuovi investitori capaci di rilanciare l’attività. Gli altri punti vendita in cessione sono a Milano (due), Como, Lonato del Garda e Pavia. Gli acquirenti dovranno impegnarsi a proseguire l’attività per almeno due anni e a garantire i posti di lavoro.
La crisi della Galimberti era iniziata nel 2015. Due i piani di salvataggio che non hanno funzionato. Nel gennaio 2020 l’azienda era stata dichiarata insolvente e due mesi dopo era iniziata la procedura di amministrazione straordinaria. Un anno prima, nel febbraio 2019, era scomparso a 93 anni il fondatore della catena Galimberti elettrodomestici, poi promotore di Euronics.
Ilario Galimberti è stato uno dei grandi imprenditori della Brianza: innovativo, coraggioso e lungimirante, partigiano e poi operaio all’Acna di Cesano Maderno, era riuscito dalla piccola Barlassina e partendo dal nulla a dare vita a un colosso capace di concorrere ad armi pari con i grandi brand internazionali dell’elettronica di consumo: un impero degli elettrodomestici oggi purtroppo minato dall’e-commerce.
(* titolo modificato)