Crac Bames e Sem, presidio dei lavoratori a Monza e avvisi di garanzia a due dirigenti Celestica

I lavoratori Bames e Sem sono tornati in piazza con un presidio al tribunale di Monza per richiamare l’attenzione e per chiedere il pieno rilancio dell’area industriale di Vimercate. Sul fronte giudiziario, nell’inchiesta per bancarotta fraudolenta, avvisi di garanzia per due dirigenti Celestica.
Una manifestazione Bames a Monza
Una manifestazione Bames a Monza Fabrizio Radaelli

Sono tornati in piazza ancora una volta. Per richiamare l’attenzione sulla propria situazione e per chiedere il pieno rilancio di un’area industriale che, per anni, era stata un punto di forza della Brianza produttiva. Loro sono gli ex dipendenti Bames e Sem che, giovedì mattina, in concomitanza con l’udienza del tribunale fallimentare dedicata alle insinuazione tardive al passivo di Bames, hanno appunto tenuto un presidio davanti al Tribunale di Monza.

Fino al 2000 questi lavoratori erano dipendenti del sito Ibm di Vimercate. Poi, dopo la cessione alla canadese Celestica, sono diventati dipendenti Bames e Sem. La vicenda industriale si è conclusa nel 2013 con il fallimento delle aziende. I lavoratori ancora in forza erano 480. La situazione ora è sempre più critica: per circa 250 lavoratori, infatti, nei prossimi mesi scadrà la protezione assicurata dagli ammortizzatori sociali.

Novità anche sul fronte della procura per quanto riguarda l’indagine per bancarotta fraudolenta sul crac Bames. Nuovi avvisi di garanzia sono stati inviati oltreoceano a due alti dirigenti della multinazionale canadese Celestica.
L’ipotesi degli inquirenti è che gli ex proprietari abbiano avuto un ruolo nello svuotamento delle risorse dell’azienda. L’inchiesta vede indagati, tra gli altri, Vittorio Bartolini, in qualità di presidente del consiglio di amministrazione di Bames, e altre 8 persone.