Coronavirus: misure straordinarie per il lavoro, intesa tra sindacati e imprese

L’intesa in 13 punti va ad integrare quanto già stabilito dal decreto della presidenza del Consiglio dell’11 marzo. Boccia (Confindustria): “L’accordo ci permetterà in questa fase di emergenza di comprendere e considerare le fabbriche italiane al servizio del Paese”.
Varate nuove misure per il lavoro nell’emergenza Coronavirus
Varate nuove misure per il lavoro nell’emergenza Coronavirus

Dopo una lunga notte di discussione in videoconferenza tra governo e sindacati sabato mattina 14 marzo è stata raggiunta un’intesa ed è stato firmato un protocollo che prevede misure straordinarie per favorire il contrasto alla diffusione del Coronavirus nei luoghi di lavoro. Soddisfazione è stata espressa – secondo quanto riporta il Corsera – dalla leader della Cisl Annamaria Furlan . Il protocollo va a integrare quanto già stabilito dal decreto della presidenza del Consiglio dell’11 marzo. Un confronto che ha visto al tavolo virtuale il premier Giuseppe Conte, i ministri della Salute Roberto Speranza, il ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli e la ministra del Lavoro Nunzia Catalfo.

L’intesa è in tredici punti che prevedono in particolare l’autorizzazione alla misurazione della temperatura dei dipendenti all’ingresso, dipendenti che hanno l’obbligo di informare subito il datore di lavoro o l’ufficio personale in caso loro o qualcun altro manifestino sintomi sospetti (si dovrà procedere all’allontanamento/isolamento in base alle disposizioni dell’autorità sanitaria e a quello degli altri soggetti presenti nei locali, l’azienda procederà immediatamente ad avvertire le autorità sanitarie competenti e i numeri di emergenza per il COVID-19 forniti dalla Regione o dal Ministero della Salute).

Non è previsto obbligo di mascherine per chi non manifesta sintomi salvo che non debba lavorare a una distanza inferiore al metro (in quel caso oltre alla mascherina è necessario adottare anche altri dispositivi di protezione com guanti, occhiali, tute, cuffie, camici) conformi alle disposizioni delle autorità scientifiche. Nel caso ne abbiano la possibilità si invitano gli autisti a rimanere a bordo dei propri mezzi: non è loro consentito l’accesso agli uffici dove occorre garantire la pulizia a fine turno e la sanificazione periodica dell’hardware e dove si dovrà mantenere rigorosamente la distanza di un metro. Per fornitori/trasportatori e/o altro personale esterno occorrerà individuare o installare servizi igienici dedicati.

Disposta anche la chiusura di tutti i reparti diversi dalla produzione o, comunque, di quelli dei quali è possibile il funzionamento mediante il ricorso allo smart work, o comunque a distanza. Prevista anche la rimodulazione dei turni per evitare che le persone si incontrino. In tal senso sono favoriti orari di ingresso/uscita scaglionati. Non esclusa la possibilità di interrompere la produzione per mettere in campo le varie misure e attrezzare le fabbriche. In questa fase i dipendenti sarebbero in cassa integrazione.

Così il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia: «L’accordo raggiunto oggi – e va dato atto al Governo dell’immediatezza della convocazione e della soluzione nonché del grande senso di responsabilità degli attori sociali del Paese – ci permetterà in questa fase di emergenza di comprendere e considerare le fabbriche italiane al servizio del Paese a partire dalle filiere dell’agroalimentare e del farmaceutico per garantire a tutti noi i beni primari e tutelare ogni filiera della produzione».