Coronavirus, la gestione dell’emergenza in Lombardia: «Piano contro la pandemia inadeguato»

In streaming con l’Associazione Minerva di Concorezzo insieme a Lab Monza e Passione Civica per Cesano un incontro con Vittorio Agnoletto per parlare della gestione dell’emergenza in Lombardia. Presenti anche Tania Goldonetto e Giorgio Barbieri.
MONZA VITTORIO AGNOLETTO
MONZA VITTORIO AGNOLETTO FABRIZIO RADAELLI

Una serata online per parlare di Coronavirus e della gestione dell’emergenza in Lombardia durante il periodo più intenso della malattia. È stato l’incontro a distanza “Senza Respiro. Un’inchiesta indipendente sulla pandemia” promosso dall’Associazione Minerva di Concorezzo insieme a Lab Monza e Passione Civica per Cesano. All’evento hanno preso parte Vittorio Agnoletto, medico e autore del libro da cui ha preso spunto la serata, Tania Goldonetto, segretario nazionale di Fp Cgil Monza e Brianza, e Giorgio Barbieri, coordinatore regionale Cgil Fp di medicina generale.

«Il piano per fronteggiare la pandemia in Regione Lombardia – ha detto Agnoletto – si è rivelato inadeguato se si pensa che c’erano già casi Covid a Bergamo e a Codogno a novembre 2019. Non aver creato delle zone rosse all’epoca è stata una follia. Tra l’altro nella prima fase si sottoponevano a tampone solo le persone con i sintomi. Oltre il 40% della sanità nella nostra Regione è gestito da privati che decidono per cosa convenzionarsi ovvero decidono quali patologie curare e quali no. A livello nazionale aggiungo anche un dato: nel 1981 i posti letto era 470mila oggi sono poco più di 200mila praticamente meno della metà». Tesi condivisa anche da Goldonetto e Barbieri.