Sono 53 i potenziali pericoli per la salute causati dai cibi sintetici, i cosiddetti cibi da laboratorio, individuati nel primo rapporto di aprile della Fao-Oms sul “cibo a base cellulare”. È quanto emerge dall’analisi della Coldiretti, maggiore associazione di rappresentanza e assistenza dell’agricoltura italiana, del Rapporto pubblicato dalla Fao e dall’Organizzazione Mondiale della Sanità che riterrebbe anche discutibile usare per questi prodotti i termini carne, pollo o pesce. Quattro sarebbero i pericoli potenziali, secondo il documento di 134 pagine della Fao e dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, che interessano le fasi della produzione del cibo a base cellulare, la selezione delle cellule, la produzione, la raccolta e la trasformazione.
Coldiretti: “Questi i rischi secondo gli esperti consultati da Fao e Oms”
“In particolare – precisa la Coldiretti – i rischi secondo gli esperti consultati da Fao e Oms riguardano la trasmissione di malattie, le infezioni animali e la contaminazione microbica, oltre a come queste molecole attive possano influire sulla crescita e sul metabolismo o essere associate allo sviluppo di alcuni tipi di cancro.” “Inoltre il documento approfondisce la questione – aggiunge l’associazione agricola – sulle questioni etiche, le considerazioni ambientali, la preferenza o accettazione dei consumatori, gli aspetti nutrizionale, i costi di produzione, i prezzi dei prodotti finali e i requisiti normativi come i meccanismi di approvazione e le regole di etichettatura. Si tratta infatti di processi produttivi molto più simili a quelli dei farmaci ed in questo ambito – continua la Coldiretti – devono essere valutati.”
“Carne e coltivare: queste le definizioni secondo la enciclopedia Treccani”
Secondo l’enciclopedia Treccani, per carne si intende “la parte muscolare del corpo dell’animale”, e di conseguenza senza animale non c’è carne, dall’altra parte il significato di coltiva è “curate un terreno, una pianta con il lavoro, la concimazione e gli altri mezzi opportuna renderli capaci di far tutto”. È quanto evidenzia il paper della Fao e dell’Oms che fa chiarezza “sull’uso improprio del termine carne coltivata con il rischio che i cittadini possano essere ingannati” specifica “perché in realtà, quella prodotta in laboratorio, non è carne”.
Il documento di Fao e Oms è stato pubblicato a seguito del Disegno di legge che vieta la produzione, la commercializzazione e l’uso artificiale che dovrà essere discusso e approvato dal Parlamento con la raccolta da parte della Coldiretti di mezzo milione di firme. “Una mobilitazione che – conclude Coldiretti – ha il merito di aver acceso i riflettori su un business in mano a pochi ricchi e influenti nel mondo e fino ad ora tenuto nascosto ma che può cambiare la vita delle persone e l’ambiente che ci circonda.”