Coldiretti, la maggiore associazione di rappresentanza e assistenza dell’agricoltura italiana, comunica che il livello del fiume Po si è alzato di oltre 2 metri nelle ultime 24 ore dopo la discesa del ciclone Poppea, la nuova ondata di maltempo che ha colpito la Penisola. Si tratta dell’esito di un monitoraggio della associazione sul livello idrometrico al Ponte della Becca sugli effetti dell’ultima perturbazione che ha provocato esondazioni di fiumi e torrenti, allagamenti, frane e smottamenti.
“Lo stato del più grande fiume italiano – sottolinea la Coldiretti – è rappresentativo della sofferenza dei corsi d’acqua che si sono gonfiati per le piogge del ciclone Poppea con straripamenti ed esondazioni. Ad innalzarsi sono anche i livelli dei laghi con il maggiore che è salito oltre mezzo metro in un giorno tornando sui valori medi del periodo dopo un lungo periodo di preoccupante secca ma in forte aumento sono anche il Como salito di oltre 40 centimetri e il Garda di 10 centimetri su livelli oltre la media del periodo“.
Coldiretti: “Ormai evidente la tropicalizzazione del nostro clima”
“Siamo di fronte – sottolinea la Coldiretti – ad una evidente tendenza alla tropicalizzazione con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal caldo al maltempo che ha provocato danni nelle città e nelle campagne con tetti scoperchiati, alberi abbattuti e campi allagati“.
Coldiretti, 2023 ano nero per l’agricoltura: “Raccolto di miele sceso del 70%”
Coldiretti parla del 2023 come di un’annata nera per l’agricoltura italiana: “con danni che, tra coltivazioni e infrastrutture, supereranno i 6 miliardi dello scorso anno, con un taglio del 10% della produzione di grano, del 14% di quella di uva da vino fino al 63% delle pere mentre il raccolto di miele è sceso del 70% rispetto allo scorso anno, secondo l’analisi Coldiretti e si registrano un calo anche per il pomodoro“.
“L’agricoltura è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici, servono – conclude la Coldiretti – investimenti per la manutenzione, risparmio, recupero e regimazione delle acque, un impegno per la diffusione di sistemi di irrigazione a basso consumo, ma anche ricerca e innovazione per lo sviluppo di coltivazioni resistenti“.