Non appena l’hanno visto immobile sdraiato a terra, hanno subito capito che qualcosa non andava. Gli sono stati accanto continuando a leccargli la faccia, sino a quando non si è svegliato. È l’ulteriore prova del legame fortissimo che s’instaura tra i cani e i loro padroni.
Si chiamano Fido, un pastore tedesco di 17 anni con l’udito segnato dal passare degli anni, e Grace, una american staffordshire di 4 anni vivace e “dall’arrampicata” facile. Il 6 dicembre scorso sono stati loro a svegliare Francesco Carbone, 63 anni, residente a San Bernardo di Cesano Maderno e tra i volontari dell’associazione “Campus Major”.
Carbone era svenuto. Lui ricorda solo di aver sentito un sapore amaro salire improvvisamente dalla bocca dello stomaco e poi si è risvegliato, non si sa dopo quando tempo, circondato dai suoi cani e inondato di bava. Quando si è rialzato, Fido e Grace non sono riusciti a trattenere l’entusiasmo, facendogli “le feste”. Dipendente comunale a Cesano Maderno per 36 anni, è andato subito con la moglie all’ospedale Niguarda di Milano.
«Ricovero immediato – racconta oggi – Avevo il cuore che lavorava al 30 per cento. I medici hanno riscontrato che avevo subito un infarto giorni prima, ma non me n’ero proprio accorto».
Carbone, in pensione da 5 anni, è rimasto in ospedale un mese. Gli hanno cambiato la valvola mitralica e oggi vive con tre by-pass. «Ho proseguito poi con la riabilitazione a Seregno. Sono stati fantastici. Mi hanno rimesso in piedi».
Cosa sarebbe accaduto se i suoi cani non l’avessero svegliato a colpi di affettuose leccate? «Non so che dire, nemmeno i dottori hanno capito cosa mi sia successo quel 6 dicembre».