Cartoline d’estate di Monza: come eravamo nel 1975

Terza puntata del viaggio nel passato di Monza attraverso le cronache del Cittadino: cosa succedeva nel 1975.
Il Cittadino 1975
Il Cittadino 1975

Monza gira pagina nell’estate del 1975: per la prima volta il consiglio comunale elegge un sindaco non democristiano, il repubblicano Dario Chiarino che riceve il testimone da Pier Franco Bertazzini. La svolta è l’esito delle elezioni del 15 maggio in cui la Dc si conferma il primo partito con il 37,49% ma perde il 5,25% dei consensi e il Pci, con un balzo di 8,24 punti, arriva al 27,24% davanti al Psi con l’11,42%.

Monza, come eravamo nel 1975: il clima nel nuovo consiglio comunale

Le trattative per la formazione della giunta sono lunghe e la nuova amministrazione, costituita da democristiani, socialisti, socialdemocratici e repubblicani, si insedia solo a fine settembre. La prima seduta del consiglio comunale, testimonia il Cittadino, è tumultuosa: il foltissimo pubblico urla a più riprese «Fuori i missini» rivolto ai due esponenti del Msi eletti nell’assemblea. Le urne non portano bene ad Adriano Galliani, candidato nella lista dello scudocrociato, che rimane fuori dall’aula.

Il Cittadino 1975
Il Cittadino 1975

Monza, come eravamo nel 1975: l’occupazione delle case

In piena estate la città conosce un fenomeno nuovo: parecchie famiglie senza una casa occupano numerosi appartamenti in palazzi appena costruiti nelle vie D’Annunzio, Grassi, Ferrari, Zucchi, Libertà. Le azioni, scrive il nostro giornale, sono organizzate da Avanguardia Operaia, Lotta Continua e Unione Inquilini: alcuni proprietari cercano il dialogo e l’amministrazione uscente ammette che la carenza di alloggi popolari è un problemi da risolvere. A metà settembre alcuni nuclei occupano l’aula consiliare ed espongono i loro striscioni sulla facciata del municipio. In primavera, intanto, erano state abbattute in quanto inabitabili le case minime di via Beccaria costruite dal Comune mezzo secolo prima per «indigenti e sfrattati nullatenenti».

Monza, come eravamo nel 1975: corsi e ricorsi, le condizioni drammatiche del carcere di via Mentana

Cinquant’anni fa esplode in tutta la sua drammaticità la totale inadeguatezza del carcere di via Mentana in cui i detenuti sono costretti a sopravvivere in condizioni disumane: la situazione è incandescente, scrive il 3 luglio il Cittadino che racconta una tentata evasione e ribadisce la necessità di costruire al più presto la nuova struttura nei pressi di viale delle Industrie. In agosto l’ufficiale sanitario, in una relazione inviata in Procura, attesta il degrado delle celle appestate da «un lezzo nauseante» in cui i pavimenti, lavati ogni due-tre mesi, sono coperti da immondizia. A inizio settembre i detenuti danno vita a una sommossa: per arginarla vengono dirottate in via Mentana le forze dell’ordine in servizio in autodromo per il Gran Premio.

Il Cittadino 1975
Il Cittadino 1975

Monza, come eravamo nel 1975: corsi e ricorsi, la crisi economica

Nel 1975 la crisi economica e le trasformazioni sociali fanno sentire i loro effetti su molte aziende, compresa la Cgs la cui vertenza si trascina per mesi: tra i settori più colpiti spiccano quello automobilistico e quelli per la produzione di televisori e di elettrodomestici.

Monza, come eravamo nel 1975: la coscienza ambientale

Si diffonde, intanto, una nuova coscienza ambientale: da «Asso a Monza il Lambro è una cloaca» documenta a inizio giugno un gruppo di giovani in collaborazione con Wwf e Italia Nostra e il 18 settembre, commentando la conclusione dei lavori sulle fognature, il giornale attesta che le acque arrivano in città luride.

A maggio il Cittadino lancia un accorato appello ai bambini affinché si mobilitino per salvare un imponente albero di oltre 150 anni che a Villasanta rischia di essere abbattuto a causa dell’apertura del sottopasso ferroviario.

Monza, come eravamo nel 1975: lo svincolo della tangenziale est e la viabilità

Il potenziamento della viabilità prosegue con l’inaugurazione ad Agrate dello svincolo sulla tangenziale est: i veicoli sulle strade aumentano e i redattori chiedono l’installazione di un semaforo all’incrocio tra le vie Manzoni e Cavallotti, la posa di cartelli stradali adeguati, maggiori controlli nei confronti di automobilisti e motociclisti.

Il Cittadino 1975
Il Cittadino 1975

Monza, come eravamo nel 1975: l’eroina, gli annegamenti, le bande criminali e gli incidenti

Nel 1975 la città è costretta a confrontarsi con i drammi causati dagli stupefacenti: «A Monza la droga c’è» titola il Cittadino illustrando una ricerca condotta tra gli studenti del Mosè Bianchi. Il 26 giugno un giovane è trovato morto in via Ghilini: è il primo di una lunga serie mentre si moltiplicano gli arresti di piccoli spacciatori e consumatori. È stroncato dalla droga anche un austriaco arrivato in autodromo per assistere al Gran premio vinto dalla Ferrari di Clay Regazzoni nella gara che laurea campione del mondo l’altro ferrarista Niki Lauda.
Si attenuano gli scontri tra estremisti di destra e di sinistra che si limitano a qualche pestaggio mentre le bande di criminali terrorizzano la Brianza: a inizio agosto l’Italia è scossa dall’atroce fine di Cristina Mazzotti, la diciottenne morta dopo essere stata chiusa due mesi in una buca dai suoi aguzzini, quando a Giussano il suo coetaneo Alessandro Elli è ucciso nel tentativo di una rapina.

Il Villoresi si conferma tra i luoghi più pericolosi: a maggio il corpo di un 13enne è recuperato dai sommozzatori e pochi giorni dopo un 72enne, riportato a riva dal ventunenne Claudio Corti, non sopravvive. Il giovane, insieme a un collega, aveva già salvato un amico del ragazzo annegato.
Sono numerose anche le vittime sulle strade: in settembre quattro monzesi muoiono con altre tre persone durante il viaggio verso Roma dove avrebbero dovuto partecipare a una manifestazione contro la fucilazione in Spagna di cinque oppositori del regime franchista, commentata in consiglio comunale da Pier Franco Bertazzini con un grave «si è fatto buio nel mondo».