Caro bollette: «Il costo dell’energia è una mazzata per le serre della Lombardia»

La denuncia di Coldiretti: «Il costo della bolletta energetica, e delle materie prime, sta mettendo in ginocchio le serre della Lombardia»:
Serre in crisi per la stangata dei prezzi dell’energia
Serre in crisi per la stangata dei prezzi dell’energia

L’aumento record dei costi energetici «spegne» le serre lombarde e mette a rischio il futuro di alcune delle produzioni florovivaistiche più tipiche del periodo sul territorio, dalle primule ai ciclamini. È quanto rileva la Coldiretti Lombardia in relazione al caro bollette che ha un doppio effetto negativo, perché riduce il potere di acquisto dei cittadini e delle famiglie e aumenta anche i costi delle imprese agroalimentari particolarmente rilevanti con l’arrivo del freddo e dell’inverno.

Il costo dell’energia – spiega la Coldiretti – si riflette su tutta la filiera agroalimentare e oltre alle attività agricole riguarda anche la trasformazione, la distribuzione ed i trasporti. Per le operazioni colturali gli agricoltori sono stati costretti ad affrontare rincari dei prezzi fino al 50% per il gasolio necessario per le attività che comprendono l’estirpatura, la rullatura, la semina e la concimazione. Inoltre – continua Coldiretti – l’impennata del costo del gas, utilizzato nel processo di produzione dei fertilizzanti, ha fatto schizzare verso l’alto i prezzi dei concimi, con l’urea passata da 350 euro a 850 euro a tonnellata (+143%), il fosfato biammonico Dap raddoppiato (+100%) da 350 a 700 euro a tonnellata, mentre prodotti di estrazione come il perfosfato minerale registrano +65%. Non si sottraggono ai rincari anche i fertilizzanti a base di azoto, fosforo e potassio che subiscono anch’essi una forte impennata (+60%).

L’aumento dei costi riguarda anche l’alimentazione del bestiame, il riscaldamento delle serre per fiori e ortaggi ma ad aumentare sono pure i costi per l’essiccazione dei foraggi, delle macchine agricole e dei pezzi di ricambio per i quali si stanno verificando addirittura preoccupanti ritardi nelle consegne. Il rincaro dell’energia – prosegue la Coldiretti – si abbatte poi sui costi di produzione come quello per gli imballaggi, dalla plastica per i vasetti dei fiori all’acciaio per i barattoli, dal vetro per i vasetti fino al legno per i pallet da trasporti e alla carta per le etichette dei prodotti che incidono su diverse filiere, dalle confezioni di latte, alle bottiglie per olio, succhi e passate, alle retine per gli agrumi ai barattoli smaltati per i legumi.

Di fronte ad un’emergenza senza precedenti – conclude la Coldiretti – serve responsabilità da parte dell’intera filiera alimentare con accordi tra agricoltura, industria e distribuzione per garantire una più equa ripartizione del valore per salvare aziende agricole e stalle.