Aveva provato a contestare i provvedimenti di confisca adottati nel 2019, ma la Corte di Cassazione ha respinto in ultima istanza il tentativo decretando l’inammissibilità del ricorso e la condanna alle spese. Confermate quindi le confische a carico di Mariapiera Pesce, la maga del Rolex con beni anche a Brugherio, e di “Turi” Mammino.
Confermati in ogni grado di giudizio, i due provvedimenti di confisca sono ora divenuti definitivi, consentendo la restituzione alla collettività di beni del valore complessivo di quasi due milioni di euro, comprensivi di tre ville di rilevanti dimensioni – con le relative pertinenze – di quattro terreni, di beni preziosi, dei saldi di tre diversi conti correnti.
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Mariapiera Pesce è nota per aver consumato numerosi furti in diverse gioiellerie del “Quadrilatero della Moda”, era chiamata la maga del Rolex per la facilità di far sparire orologi e prezioni.
A lei gli agenti dell’Anticrimine avevano sequestrato nel 2018 due ville a Brugherio che erano in vendita per 700mila euro (segno particolare: avevano la rubinetteria dorata), 50mila euro trovati sui conti e relativi alla vendita di un bar a Brugherio, terreni a Cologno Monzese e Monza, un’auto del valore di circa 30mila euro.
Confermati anche i provvedimenti a carico di Salvatore Mammino, un altro noto pregiudicato della scena criminale milanese conosciuto anche con il soprannome di “Turi”: Nella sua storia precedenti per gravi reati tra cui omicidio, lesioni, droga, minacce, incendio doloso, esplosioni pericolose, evasione, estorsione, detenzione e porto abusivo di armi da guerra. L’uomo ha intessuto in passato legami con esponenti criminali di Quarto Oggiaro, partecipando a diverse rapine a mano armata in banca.