Bresso, aeroporto chiuso per il rischio di kamikaze su Expo 2015: fallimento Aero club?

Prorogato fino al 24 agosto il divieto di sorvolo sia dello scalo di Bresso sia dell’area Expo. In pericolo 25 posti di lavoro e l’addestramento di 100 allievi. È allarme chiusura per l’Aero club più titolato e famoso d’Italia.
L’area dell’aeroporto di Bresso
L’area dell’aeroporto di Bresso

Ormai è diventata una battaglia per la sopravvivenza quella dell’Aero club Milano. Martedì 26 maggio l’Enac, l’Ente nazionale aviazione civile, in accordo con il prefetto di Milano Francesco Paolo Tronca, ha rinnovato fino al 24 agosto la chiusura dello spazio aereo sopra l’aeroporto di Bresso, dove opera l’Aero club Milano. Una decisione che rende l’aeroporto, di fatto, inutilizzabile visto che le piste saranno chiuse per quattro mesi nel periodo più”caldo” dell’anno. La misura è giustificata dal prefetto da «ragioni di pubblica sicurezza»: la minaccia è quella rappresentata da piccoli aeroplani che possono partire da Bresso per colpire con attacchi kamikaze il sito di Expo. Coinvolta nel blocco anche la scuola elicotteri. «Ogni aeroporto – spiegano dall’Aero club – nel raggio di 400 km da Expo dovrebbe essere interdetto al traffico, avvero la no-fly zone dovrebbe estendersi fino a tale distanza. La misura adottata, che non ha precedenti in tempo di pace, è causa di annunciato fallimento per gli operatori aeroportuali di Bresso, in primis l’Aero club Milano che di fatto, nel totale disinteresse dell’autorità preposta (Enac) gestisce l’aeroporto di Bresso per svolgere la propria attività di turismo e scuola di volo con una flotta che non ha uguali per dimensioni e consistenza in ambito europeo». La chiusura forzata comporterà il rischio licenziamento per 25 lavoratori e la cessazione dell’addestramento per più di 100 allievi iscritti ai vari corsi. «Anche se si possono comprendere le ragioni di chi è preposto alla pubblica sicurezza, sequestrare di fatto e per mesi persone innocenti ed incensurate, e le relative attività economiche, costituisce un’azione ingiusta ed indegna di uno Stato di diritto, quando purtroppo i recenti fatti hanno dimostrato che la vera minaccia viene da terra e non dal cielo» attacca l’Aero club, disposto anche a garantire un servizio di sorveglianza H24 e a effettuare la riparazione della rete che circonda lo scalo («anche se tale manutenzione dovrebbe essere a carico di Enac») pur di lavorare. Quindi, la richiesta e Enac e prefetto: «Chiediamo che le nostre proposte, avanzate per individuare una modalità che consenta di operare alle persone perbene, quali certamente noi tutti siamo fino a prova contraria, vengano almeno degnate di un riscontro dimostrando in questo modo il rispetto per i cittadini che non sono sudditi, impedendo uno scempio della scuola tra le più antiche d’Italia e la distruzione dei posti di lavoro in un contesto già provato dall’andamento dell’economia generale».

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