Biassono, l’addio commosso ad Adelio Villa

Grande il cordoglio, espresso per tutti dal sindaco Luciano Casiraghi. Volontario, una vita impegnata nello sport e nel sociale

Addio ad Adelio Villa, volontario molto conosciuto e stimato a Biassono. A ricordarlo con affetto è il sindaco Luciano Casiraghi che esprime il cordoglio della sua amministrazione e della cittadinanza per la scomparsa avvenuta dopo una malattia affrontata con coraggio. «Adelio è stato un uomo generoso, silenzioso ma presente, che ha dedicato tempo, energie e cuore alla nostra comunità – sottolinea il primo cittadino- Ricordo, in particolare il suo impegno nei servizi sociali del nostro comune come volontario per il trasporto dei disabili. Adelio ha rappresentato un esempio concreto di solidarietà e senso civico. Chi ha avuto modo di conoscerlo ricorda la sua disponibilità, la discrezione e la dedizione con cui svolgeva questo importante servizio, sempre con il sorriso e una parola gentile. Biassono, oggi perde un cittadino esemplare, ma conserva il ricordo vivo del suo impegno e della sua umanità. Ringrazio Adelio per tutto quello che ha dato alla nostra comunità. Noi non lo dimenticheremo». Tante le testimonianze anche dal mondo della pallacanestro: dal Basket Biassono  e dall’ U.S. Pallacanestro Desio, società nelle quali Villa, classe 1952, è stato dirigente e dalla Treviglio Brianza Basket che ricorda “una persona esemplare ed appassionata che abbiamo avuto l’onore di conoscere e di apprezzare”. Il figlio Davide, coach della squadra di serie B (recentemente premiato come miglior allenatore della serie cadetta), ricorda che è stato proprio il papà a trasmettergli la passione per il pallone a spicchi. «Papà amava tantissimo la pallacanestro -rammenta-Era tifoso del Cantù, squadra che per tanti anni ha seguito alla domenica nelle partite casalinghe, ma era sempre pronto a dare una mano nelle “sue” società. Diverse volte ha fatto il segna punti». La sua disponibilità verso gli altri Villa l’ha dimostrata anche nel volontariato: non solo per il comune ma anche per la Lilt. Due giorni la settimana si occupava del trasporto dei malati oncologici verso i luoghi di cura. «Mio padre è stato anche uno dei fondatori della Festa Campagnola- conclude Davide- Era una persona semplice e profonda. Ha fatto tantissimo, ma in modo discreto».