Assolto un ragazzo con l’autocertificazione falsa: «Non c’è obbligo di riferire la verità»

Un’altra assoluzione, questa volta di un 24enne a processo per falso per aver mentito sulla autocertificazione nel primo lockdown. Il tribunale di Milano: “Un simile obbligo di riferire la verità non è previsto da alcuna norma di legge”.
L'autodichiarazione per gli spostamenti in Lombardia
L’autodichiarazione per gli spostamenti in Lombardia

Fermato per un controllo alla stazione Cadorna a Milano durante il primo lockdown, aveva certificato di essere di ritorno dal lavoro. Non era vero e per questo era andato a processo: nei giorni scorsi un ragazzo di 24 anni è stato assolto “perché il fatto non sussiste”. Un altro caso dopo l’assoluzione di una coppia da parte del Tribunale di Reggio Emilia, destinata a creare il precedente come in effetti è successo.

I fatti risalgono a marzo 2020: il ragazzi era finito a processo con l’accusa di falso per aver mentito nell’autocertificazione ma “un simile obbligo di riferire la verità non è previsto da alcuna norma di legge” e sarebbe “in palese contrasto con il diritto di difesa del singolo”, previsto dalla Costituzione nel caso di un atto amministrativo come erano i Dpcm firmati dal governo Conte.


L’AVVOCATO RISPONDE

I Dpcm sono illegittimi. Posso violare le restrizioni dunque? Attenzione